fasciocomunismo
s. m. Orientamento politico che trae spunti da tendenze fasciste e comuniste allo stesso tempo.
• Ma come era, in realtà, Alessandro [Pavolini]? Man mano che ci si allontana dalle chiacchiere retoriche (Alessandro l’etrusco), Lorenzo [Pavolini] ne scopre l’ineluttabile e così italiano scivolare dalla serietà, se questa si è voluta, nella tragedia; ne scopre la faccia cordiale e disponibile («Egli agisce di solito per pura cortesia e gli capita di essere sospinto in situazioni che non desidera»); ne mette a fuoco la raffinatezza che tanto facilmente finisce nella viltà o in ciò che crediamo il suo opposto, il cosiddetto eroismo; ne ascolta l’inclinazione ad aver delineato, tra i primi, i tratti di quanto più tardi si chiamò fasciocomunismo, la maggiore tra tutte le consolazioni; ne vede il desiderio ma in specie l’impotenza a spostare la storia, proprio come i ragazzini, al Foro Italico, girano intorno a quella immobile palla che ne è al centro senza smuoverla di un millimetro; (Franco Cordelli, Corriere della sera, 27 febbraio 2010, p. 53) • Molte settimane fa, osservando la folla di piazza Syntagma ad Atene applaudire i black bloc, scrissi che la crisi economica e la cecità della politica europea stavano alimentando la rinascita di movimenti politici estremisti e gruppi violenti. Riassunsi quel fenomeno con la parola «fasciocomunismo». (Mario Sechi, Tempo, 13 maggio 2012, p. 1, Prima pagina).
- Composto dal confisso fascio- aggiunto al s. m. comunismo.
- Già attestato nell’Unità del 24 marzo 2006, p. 8, Oggi.