FASOMETRO
È in generale uno strumento che misura la differenza di fase (v.) tra due grandezze periodiche della stessa frequenza. Si hanno perciò fasometri per le oscillazioni meccaniche, per i moti rotatorî, per le vibrazioni acustiche, per le correnti alternate, ecc. Quelli per correnti alternate sono i più largamente diffusi; servono generalmente a misurare lo sfasamento tra correnti e tensioni basandosi sulle azioni elettrodinamiche delle correnti che percorrono due sistemi di bobine, uno fisso e uno mobile, alimentati ciascuno da una delle grandezze in esame. La graduazione è generalmente fatta in modo da dare una funzione dell'angolo di fase (generalmente coseno o seno).
Fasometro stroboscopico. - Fasometro ideato da C.L. Ricci per misurare con un procedimento stroboscopico (v. stroboscopia), l'angolo di fase e l'ampiezza delle oscillazioni orizzontali compiute da ciascun estremo dell'asse di rotazione di un organo meccanico non perfettamente equilibrato (rotore di turbina o di alternatore, albero a gomiti di motore veloce), mentre lo si prova sull'apparecchio equilibratore.
La misura si può fare osservando le traiettorie ellittiche, persistenti rispetto all'occhio, di due punti segnati sopra un disco collocato all'estremità dell'asse ruotante; o osservando attraverso il disco, perciò munito di una o due fessure in forma di spirale di Archimede e di una graduazione radiale, le immagini stroboscopiche di opportuni indici legati al supporto che oscilla con l'albero.
Il fasometro stroboscopico consente di eseguire i rilievi senza interrompere il moto rotatorio della massa in esperimento.