fastidioso
L'aggettivo ricorre in If III 69 sangue... / che... a' lor piedi / da fastidiosi vermi era ricolto, e XXIX 107 la vostra sconcia e fastidiosa pena / di palesarvi a me non vi spaventi.
A III 69 il Buti osserva che " per lo sangue s'intende la vita, e da fastidiosi vermi è ricolto a' piedi loro, cioè le loro afflizioni sono accompagnate con occupazioni vilissime e fastidiosissime "; il Torraca annota: " fastidiosi vermi: spiritualmente, il rimorso della coscienza "; il Del Lungo: " fastidio, è denominazione volgare di sporcizia e di insetti luridi quali questa produce ". Nessuna precisa spiegazione all'occorrenza di XXIX 107, dove il Sapegno annota: " fastidiosa: a vedersi, ripugnante "; e la stessa interpretazione sembra di poter ricavare dalla nota a III 69.
Sia in VE II V 6, che in Mn I I 4 (fastidium potius illa superfluitas taediosa praestaret) il vocabolo dà il senso di " noia insopportabile ", e con " noia " traduce il Marigo la prima occorrenza; lo stesso valore avrà nei due luoghi dell'Inferno, dove le pene, i vermi per gl'ignavi, e il pizzicor, che non ha più soccorso (XXIX 81) per gli alchimisti, sono per i dannati un'intollerabile umiliazione.