VEGF (sigla dell’ingl. Vascular-Endothelial Growth Factor), fattore
) Fattore di crescita che svolge un ruolo di grande importanza nella determinazione dell’angiogenesi.
Il VEGF si lega a recettori specifici presenti sulla membrana delle cellule endoteliali, VEGFR-1 (anche detto Flt-1) e VEGFR-2 (anche detto Flk-1 o KDR). Tali recettori, come la maggior parte dei recettori di altri fattori angiogenici, sono di tipo tirosinchinasico. Essi presentano una porzione extracellulare cui si lega il VEGF, una porzione transmembrana e una regione intracellulare che trasmette il segnale all’interno della cellula. La maggior parte degli effetti del VEGF è mediata dal VEGFR-2, che, in seguito al legame del VEGF, causa una sequenza di reazioni enzimatiche che prevede la fosforilazione di substrati specifici (trasduzione del segnale). Il risultato finale della stimolazione di tale recettore è la variazione della struttura del citoscheletro delle cellule endoteliali, con la conseguente modificazione della motilità cellulare. Vengono inoltre influenzati i meccanismi di controllo della progressione del ciclo cellulare.
L’espressione del VEGF è correlata alla formazione di vasi sanguigni in diversi tumori e alla tendenza di tali tumori a formare metastasi. Le strategie terapeutiche, in fase di sperimentazione a partire dalla seconda metà degli anni Novanta del secolo scorso, prevedono il trattamento del paziente affetto da tumore con anticorpi monoclonali diretti contro il VEGF, in combinazione o meno con il trattamento chemioterapico. Altre sperimentazioni comportano l’uso di molecole che inibiscono la via di trasduzione del segnale mediata da VEGFR-2. Terapie basate sull’inibizione del VEGF mediante anticorpi monoclonali sono correntemente utilizzate nel caso di patologie determinate da una neovascolarizzazione intraoculare, come nel caso della degenerazione maculare (➔) senile. Sono in fase di sperimentazione (2009) farmaci basati sull’utilizzo di siRNA diretti contro l’RNA messaggero del VEGF che bloccano l’espressione della proteina (➔ RNA). Inibitori del VEGF potrebbero essere utilizzati anche nelle patologie che riguardano gli organi riproduttori femminili, quali l’iperplasia e l’ipervascolarità ovarica, che si presentano nella sindrome dell’ovaio policistico.