fatuo
L'aggettivo fatue ricorre come variante di fatture, ma scadente e dovuta a evidente corruzione, in Pd IX 10 Ahi anime ingannate e fatture empie.
La lezione ingannate fatue ed empie, adottata dal Nidobeato (v. Nibbia, Martino Paolo), fu accolta dal Lombardi, il quale così la difese: " L'edizioni diverse dalla Nidobeatina leggono invece: Ahi anime ingannate e fatture empie. Questo fatture empie però dopo detto ahi anime ingannate, non farebbe altro che richiamare l'empietà fino all' origine della stessa anima, contro la cattolica verità che Dante medesimo n'espone in Purg. XVI 85 e segg., ove dell'origine della nostr'anima favellando, dice Esce di mano a lui che la vagheggia ecc. ".
Tra gli editori recenti una certa propensione per la variante del Nidobeato fu dimostrata solo dal Torraca, il quale, anche dopo la pubblicazione dell'edizione della Dantesca, pur adottando nel testo la lezione fatture, nel commento (ediz. 19266) aggiunge: " altri leggono fatue ed empie, forse meglio. La voce percote con forza questo empie ".