BUFALINI, Fausto
Editore e tipografo, aprì bottega a Messina nel 1589. In questa data il B. doveva essere giovane, fornito di acconci mezzi finanziari, come dimostrano le sue edizioni tutte pregevolmente stampate adorne di fregi e antiporte incise. I caratteri usati erano nuovi, fatti indubbiamente venire da Venezia: serie corsive, disegnate sui modelli olandesi tanto in voga in quegli anni. Il B. fu il primo in Sicilia a possedere e usare caratteri greci. Iniziò la sua attività con edizioni non prive di interesse quali: fra' Vito Pizza da Chiaramonte, Sermoni predicabili sul Salmo "Miserere mei Deus", bella edizione dedicata a Sisto V antico condiscepolo di fra' Vito a Padova; Paolo Redifa, Epistolae medicae;Donato Lombardi detto il Bitontino, Il fortunato amante,comedia;Francesco Bruno, Primolibro di Madrigali a cinque voci;Francesco Del Pozzo, Rime spirituali. Le più interessanti edizioni del 1590 furono: Rainerio Columba, Philosophiae et medicinae theoremata;Lucio Marineo, De Aragoniae regibus, testo tradotto in italiano da Federico La Rocca sull'edizione originale (Saragozza 1509); Perone Mariano, Rime spirituali; Francesco Del Pozzo, Poema di s. Placido e compagni martiri;Giuseppe Spina, Variarum epigrammatum liber; Francesco Cavatore, Opera del Sacrobosco in ottava rima e Trionfo e pompa solenne che fa la nobile città di Messina per la inventione de' ss. martiri Placido e compagni composta in stanze siciliane (descrizione delle feste celebrate il 4 ag. 1589). Sono dell'anno 1591 le due più fastose edizioni del B.: Filippo Goto, Constitutiones synodales messanenses dell'arcivescovo Lombardo. In questo volume la professione di fede per i Greci cattolici (ordinata da Gregorio XIV) è stampata in caratteri greci, qui usati appunto per la prima volta in Sicilia. Seguì (sempre del Goto) Breve ragguaglio della invention et feste de' gloriosissimi martiri Placido e compagni:l'opera è notevole per i fregi molto belli, i capilettere riccamente ornati e le figure a piena pagina incise in rame. Dell'anno 1592 si conoscono poche edizioni: Girolamo Cariddi, Tragedia di s. Placido;Sebastiano Pietrafitta, De medici potestate.
Nel 1592 il B. venne a morte dopo quattro soli anni di attività editoriale. Periodo assai breve, e tuttavia sufficiente a porlo tra i più attivi tipografi messinesi, uno dei migliori per serietà di lavoro e per correttezza nella edizione dei testi. In totale il B. stampò una trentina di volumi, dei quali solo ventidue furono noti all'Oliva; ma è probabile che qualche opuscolo sia ancora oggi da ritrovare.
Nell'anno stesso della sua morte uscirono edizioni a nome degli "eredi di Fausto Bufalini". Tra questi eredi - e probabilmente per la parte maggiore - era la vedova Margherita, la quale continuò l'azienda affidandone la direzione a un abile operaio del B., il genovese Pietro Brea, che il 10 giugno 1593 la sposò, come risulta da un documento della parrocchia di S. Giuliano. Dopo quell'anno la tipografia fu condotta con grande attività e capacità dal Brea.
Le edizioni Bufalini sono contrassegnate da due marche tipografiche: l'una rappresenta un sole radiante con al centro il monogramma "Jesus" e due angeli oranti ai lati; l'altra mostra uno scudo ovale col monogramma "Jesus".
Fonti e Bibl.: Messina, Parrocchia di S. Giuliano, Registro dei matrimoni (1509-1603), p. 59;F. Evola, Storia tipografico-letteraria del sec. XVI in Sicilia, Palermo 1878, pp. 107, 247; G. Oliva, L'arte della stampa in Sicilia nei secc. XV e XVI, Catania 1911, p. 94; N. D. Evola, Ricerche storiche sulla tipografia siciliana, Firenze 1948, p. 26.