FAUSTO di Bisanzio (Phaustos biuzand o biuzandaci, detto anche semplicemente Buzand, cioè il Bizantino)
Contemporaneo del patriarca Nerses il Grande, scrisse in greco una storia dall'anno 344 al 392 d. C. in continuazione a quella di Agatangelo (v.). Perduto l'originale, ci resta la versione armena probabilmente dello stesso secolo e forse dello stesso autore. Lo stile è spoglio dei pregi degli scrittori dell'epoca aurea; l'opera contiene preziose notizie, ma va usata con cautela. Procopio nel suo De bello Persico attinse certo da F.
L'edizione più recente della storia è quella curata da Vardan Hatzuni Venezia 1914. Traduzioni in J.B. Emine, Faustus de Byzance, in V. Langlois, Collection des Historiens anciens et modernes de l'Arménie, Parigi 1867, pp. 210-310, e M. Lauer, Des Faustus v. B. Geschichte Armeniens, Colonia 1870.
Bibl.: Darbašian, Fausto di B. e la falsificazione della sua storia (in armeno), in Handēs Amsōrēay, 1897; J. Marquart, Untersuchungen zur Geschichte von Eran (cap. 5), Gottinga 1895-6; K. Krumbacher, Geschichte der byzantinischen Litteratur, Monaco 1897, p. 406.