ROMITELLI, Fausto
Compositore, nato a Goriziail 1° febbraio 1963 e morto a Milano il 27 giugno 2004. È considerato uno degli artisti più originali e innovativi del 20° secolo.
Dopo gli studi con Umberto Rotondi presso il Conservatorio di Milano, fu allievo di Franco Donatoni all’Accademia Chigiana di Siena e alla Civica Scuola di musica di Milano, poi studente di Gérard Grisey e Hugues Dufourt all’IRCAM (Institut de Recherche et Coordination Acous tique/Musique) di Parigi, dove, dal 1993 al 1995, lavorò come compositeur en recherche. La scrittura di R. coniuga le ricerche svolte presso il centro parigino di musica elettronica con la fascinazione per le esperienze sonore della musica rock psichedelica, combinando le tecniche di sviluppo della figura musicale apprese alla scuola di Donatoni con le risorse della modulazione timbrica e la concezione dinamica del tempo definite nella tecnica spettrale di Grisey e Dufourt.
La consapevolezza estetica emerse gradualmente nei lavori composti nei primi anni Novanta: La sabbia del tempo (1991), Mediterraneo I e II (1992-93); e si affermò con sicurezza nella prima delle due Domeniche alla periferia dell’impero (1995), cui seguì una seconda, nel 2000. Nonostante il suono immaginato da R. fosse già un suono amplificato, proiettato a un volume capace di mettere in evidenza le più sottili sfumature di attacco e distorsione, le Domeniche non prevedono esplicitamente l’amplificazione degli strumenti, che sarebbe divenuta fondamentale nel ciclo Professor bad trip, composto fra il 1998 e il 2000, ispirato agli scritti di Henri Michaux e alle esperienze con la mescalina e le droghe allucinogene: accanto agli strumenti tradizionali della musica da camera figurano il basso elettrico e la chitarra elettrica, e, nel secondo pezzo del ciclo, un violoncello collegato a un distorsore che, insieme a una traccia di musica elettronica preregistrata, producono un suono vicino a quello della musica rock di avanguardia. L’esigenza di tale espansione sonora nasce dalla presa di coscienza della rivoluzione avvenuta nei mezzi di riproduzione musicale: «La vera natura, per noi, è il suono riprodotto, filtrato, trasformato, non quello acustico, che appartiene in qualche modo alla storia» (in Il corpo elettrico, 2003, p. 86), e si riflette anche in Trash TV trance (2002) per chitarra elettrica, nonché nelle ultime composizioni:Green, yellow and blue (2003) per ensemble, e Dead city radio. Audiodrome (2003) per orchestra. Suggestioni provenienti dalla musica rock e pop, già presenti in Lost (1997) per voce e strumenti, su testi di Jim Morrison, divennero esplicito punto di partenza nell’ultimo lavoro composto da R., la video-opera An index of metals (2003), in collaborazione con Paolo Pachini, che prende le mosse da una citazione di The dark side of the Moon dei Pink Floyd.
Bibliografia: Il corpo elettrico. Viaggio nel suono di Fausto Romitelli, a cura di A. Arbo, Monfalcone 2003; Have your trip. La musica di Fausto Romitelli, a cura di V. Santarcangelo, Roma 2014.