FAUSTOLO (Faustulus)
In tutte le redazioni del mito relativo alle origini di Roma, appare come il pastore che allevò Romolo e Remo.
La redazione più antica fa di lui il capo dei pastori di Amulio che, imbattutosi per disposizione divina nei pastori che avevano trovato i bimbi sul greto del fiume, se li fece consegnare e li portò alla moglie, Acca Larentia, che aveva appena partorito un bimbo morto. Secondo un'altra versione, assai più diffusa, sarebbe stato invece F. stesso a trovare i gemelli, mentre una tarda deformazione della leggenda lo presenta come un Arcade, compagno di Evandro, che, avuti in consegna i gemelli da Numitore (che li aveva sottratti alla morte sostituendoli con altri due bimbi) li portò con sé a Gabii e qui li educò. Durante la lite fra Romolo e Remo per la fondazione di Roma, F. che aveva tentato di fare da paciere, trovò la morte e fu sepolto nel Foro, dove più tardi fu posto, ad indicare la sua tomba, un leone di pietra. Secondo un'altra tradizione sarebbe stato invece sepolto nel Comitium, sotto il lapis niger. Una sicura rappresentazione di F. si ha su un denaro di un Sex. Po[mpeius?] (Mommsen) Fostlus, dove il pastore appare, appoggiato ad un lungo bastone, accanto alla lupa che allatta i gemelli sotto il ficus ruminalis. La stessa scena, con qualche variante, si trova frequentemente su gemme della tarda età repubblicana: talvolta al gruppo è aggiunta la dea Roma in trono, oppure una testa imberbe con elmo (Marte o Roma). Roma è presente, assisa su un trofeo di scudi, anche sull'opus sectile Colonna, dove F. appare ritto sotto il ficus ruminalis, col bastone da pastore e una pelle ferma sulle spalle. Si può riconoscere F. nell'uomo barbuto, vestito di una corta tunica e con una lancia nella sinistra, accanto alla lupa su uno specchio (di dubbia autenticità) da Bolsena e nel pastore con petaso, bastone e alti calzari, che sosta stupito davanti al Lupercale in cui la lupa allatta i gemelli, su una lastra fittile dell'Antiquarium di Berlino. Quanto ai numerosi monumenti su cui appare il ritrovamento dei gemelli da parte di due pastori non è possibile vedervi con sicurezza F. e un compagno, come si fa comunemente: è più probabile che essi si attengano alla versione del mito secondo cui i bimbi furono trovati dai pastori di Faustolo.
Monumenti considerati. - Denaro di Sex. Po. Fostlus: E. Babelon, Monn. Rép., ii, p. 336. Gemme: A. Furtwängler, Gemmen, iii, p. 243 s., tav. 28, 58 e 60; P. Fossing, The Thorwaldsen Museum, Cat. of the Antique Engraved Gems and Gameos, Copenaghen 1929, tav. vi, 409-411, tav. xii, 922. Opus sectile Colonna: G. Tomassetti, Il mosaico marmoreo colonnese, in Röm. Mitt., i, 1886, p. 6 ss., tav. i. Specchio da Bolsena: Ann. Inst., li, 1879, p. 38 ss.; Mon. Inst., xi, tav. iii, 1; Roscher, i, c. 1465-66. Lastra dell'Antiquarium: E. Strong, Sulle tracce della lupa romana, in Scritti in onore di B. Nogara, Città del Vaticano 1937, p. 475 ss., tav. lxviii, 4. Ara Casali: W. Amelung, Die Sculpturen des Vaticanischen Museum, ii, Berlino 1908, p. 236, n. 87 a (ivi bibliografia precedente); S. Reinach, Rép. Rel., iii, p. 397. Rilievo del Vaticano: W. Amelung, op. cit., 11, p. 92, n. 37 b, tav. 9; C. Robert, Sarkophagrel., iii, 2, p. 232, fig. 188 b. Rilievo Studio Viti: E. Petersen, Due pezzi di rilievo riuniti, in Röm. Mitt., x, 1895, p. 244 ss., tav. 5. Rilievo di Amalfi: C. Robert, Sarkophagrel., iii, 2, p. 237, tav. lxii, n. 193 b. Ara del Museo Nazionale Romano: Not. Scavi, ii, 1881, tav. 2; R. Paribeni, Le Terme di Diocleziano e il Museo Nazionale Romano, Roma 1928, p. 262, n. 802. Cista di Stoccolma: Arch. Anz., xxxiii, 1865, pag. 154, n. 24; Philologus, xxvii, 1868, p. 233 ss. Medaglione di Costantino: H. A. Grueber-R. St. Poole, Roman Medallions in the British Museum, Londra 1874, tav. 58, 4. Altare di Arezzo: E. Strong, op. cit., tav. lxviii, 5. A questa serie di monumenti deve essere aggiunto un mosaico venuto alla luce recentemente a Larinum: Fasti Arch., iv, 1949, n. 3857.
Bibl.: R. Peter, in Roscher, I, c. 1461 ss.; G. Wissowa, in Pauly-Wissowa, VI, c. 2090 ss., s. v.