FAVARA
Cittadina in provincia di Agrigento, da cui dista 13 km. Solo a partire dal 1983 la Soprintendenza Archeologica di Agrigento ha promosso ricerche sistematiche a vasto raggio nel territorio favarese e in particolare nelle tre località di Monte Caltafaraci, Saraceno e Rocca Stefano.
Caltafaraci è un colle di modesta altitudine (m 533) dominante la vallata in cui scorre il fiume Akragas e ampie fasce di territorio che costituiscono il bacino del fiume Naro. Sin dal VI sec. a.C. il luogo venne occupato dagli Acragantini divenendo un importante caposaldo a difesa della stessa Agrigento contro quei nuclei di popolazione sicana che vennero assorbiti ovvero dispersi con la conquista del colle. Le testimonianze più antiche della presenza umana risalgono al Bronzo Antico a cui sono da attribuire numerose tombe castellucciane a grotticella artificiale; si segnalano inoltre numerosi frammenti di ceramica protostorica del tipo S. Angelo Muxaro-Polizzello. A differenza di altri centri indigeni che subirono una progressiva ellenizzazione, Caltafaraci dovette diventare sin dall'inizio un centro greco per la funzione di avamposto più vicino ad Agrigento. I suoi strapiombi rendevano il centro praticamente inespugnabile. Se resta sconosciuta la storia dell'insediamento di VI e V sec. a.C., alquanto documentata appare la storia dell'insediamento relativa al IV sec., allorché al tempo di Dionigi I uno dei due corni del colle divenne sede di un poderoso castello con più cinte di fortificazione disposte a quote diverse e culminanti in un poderoso baluardo sommitale che delimita l'acropoli. In età forse agatoclea o in quella di Phintia la fortezza subì delle modifiche con la chiusura di postierle mediante pezzi architettonici prelevati da altri edifici in un momento di estremo pericolo. La vita di questo centro pare spegnersi nel corso del III sec. a.C. in relazione alle vicende della prima guerra punica, non potendosi pensare la sua storia disgiunta da quella di Agrigento per ragioni territoriali e politiche.
L'insediamento umano da allora sino alla conquista araba si sposta ai piedi del colle, in località Saraceno, dove sono state individuate fattorie di età ellenistica e un insediamento romano-bizantino che vive dal II all'VIII sec. d.C. Lo scavo ha messo in luce una villa rustica di c.a 10.000 m2 con due fasi, di cui una databile tra la prima metà del II sec. d.C. e la fine del ΙΙΙ-inizi IV sec., la seconda riconducibile a età tardo-costantiniana. Di questa villa sono stati portati alla luce le terme e il complesso artigianale destinato alla trasformazione e alla conservazione dei cereali. Dopo il suo abbandono, che è collegabile al terremoto del 365 d.C., alla villa si sovrappongono alcuni impianti agricoli, l'ultimo dei quali, di età bizantina, perdura dal VI all'VIII sec. d.C., con la sua corte centrale attorno alla quale si sviluppano gli ambienti di abitazione e di produzione, compresa una piccola cappella absidata.
Un'altra villa romana si segnala in località Rocca Stefano di cui fino a poco tempo fa si conosceva soltanto la necropoli costituita da più di cento tombe, la maggior parte delle quali del tipo ad arcosolio e a loculo sub divo e alcune di tipo catacombale. L'indagine ha messo in luce nel predio Vetro il muro di recinto della villa con alcuni grandi ambienti absidati in opus caementicium. La costruzione di tale villa può farsi risalire alla seconda metà del IV sec. d.C., quando la villa di contrada Saraceno era già abbandonata; la sua fine pare essere collegata all'invasione dei Vandali attorno alla metà del V sec. d.C.
Bibl.: G. Castellana, Neapolis nella chora acragantina e la colonizzazione dionisiana della Sicilia, in PP, 218, 1984, pp. 375-383; id.. Scavi e ricerche nel territorio di Favara (Agrigento), in SicA, XVIII, 1985, 57-58, pp. 105-114; id., in BTCGI, IV, 1985, s.v. Caltafaraci; G. Castellana, B. E. Me Connell, Notizia preliminare sullo scavo della villa romana in contrada Saraceno, in SicA, XIX, 1986, 60-61, pp. 97-108; G. Castellana, Ricerche nel territorio di Palma di Montechiaro e nel territorio di Favara, in Atti del VI Congresso internazionale di studi sulla Sicilia antica, Palermo 1984 (Kokalos, XXX-XXXI, 1984-1985), Roma 1987, pp. 521-527, tavv. liii-liv; id., Caltafaraci, contrada Saraceno, contrada Stefano, in BcASic, IX-X, 1988-1989, 3, pp. 52-55; G. Castellana, Β. E. Me Connell, A Rural Settlement of Imperial Roman and Byzantine Date in Contrada Saraceno near Agrigento, Sicily, in AJA, XCIV, 1990, pp. 25-44.