FAVIGNANA
La più grande e la più popolata isola dell'arcipelago delle Egadi, frequentata fin dal periodo neolitico (grotte della Montagna Grande), e importante piazzaforte militare punica, menzionata dalle fonti classiche (Polibio, Storie, i, 44; 6o-61) per la battaglia che nelle sue acque si combattè nel 241 a. C. fra la flotta cartaginese e quella romana e che decise le sorti della prima guerra punica.
Se si eccettuano un cenno del Dalla Rosa alle catacombe che numerose si aprono nel friabile tufo quaternario costituente il suolo dell'isola, e una breve esplorazione ad alcune grotte d'interesse preistorico, già visitate da quell'autore, condotta nel 1951 dalla Soprintendenza alle Antichità di Palermo, F. era rimasta fino ad epoca recentissima completamente vergine all'indagine archeologica. Una ricognizione dettagliata effettuata dalla stessa Soprintendenza di Palermo nell'estate 1968, ha portato alla luce ed illustrato per la prima volta una notevole serie di documenti archeologici, che dalla preistoria si estendono fino al periodo paleocristiano ed oltre.
Le testimonianze preistoriche più significative sono date da alcune incisioni antropomorfe a freccia e nematomorfe di una grotta presso il vecchio cimitero, successivamente adibita ad ipogeo punico e a catacomba. Esse si apparentano strettamente alle pitture del secondo stadio dell'Eneolitico della Cala dei Genovesi della vicina Levanzo (v. vol. iv, pag. 609). Alla tarda Età del Bronzo risalgono alcune tombe a forno in località Torretta, sulla costa nord orientale dell'isola, ove si aprono anche degli ipogei di epoca verosimilmente punica, con dròmos inclinato d'accesso che immette in una camera, oggi con vòlta parzialmente crollata.
Sicuramente attribuibile all'ultima fase della dominazione cartaginese in Sicilia (o addirittura ad essa posteriore, se è esatta la nostra datazione dell'epigrafe al II-I sec. a. C.), è un ipogeo presso il vecchio cimitero, quello stesso già menzionato con incisioni preistoriche, che reca sulla parete a sinistra dell'ingresso, al di sopra di una vera di pozzo moderna, un'iscrizione in caratteri neopunici profondamente incisi nel tufo. Il testo, su due righe, è di difficile interpretazione; sembra comunque che in esso si alluda ad una "offerta lignea", cioè al catafalco od altro arredo funerario deposto nella tomba. Successivamente quest'ultima fu trasformata in ipogeo paleocristiano con l'apertura di varî loculi polisomi, nicchie ed arcosolî, che hanno alterato irrimediabilmente l'originaria fisionomia della grotta.
Al periodo romano imperiale sono probabilmente da attribuirsi alcuni resti visibili lungo la costa nordorientale di F.: delle vasche con intonaco in cocciopesto presso la Punta S. Nicola connesse con impianti di canalizzazione, un condotto lungo alcuni metri e largo m 1,30, a sezione trapezoidale, scavato nella roccia della scogliera, che presenta al suo sbocco in mare una feritoia nel tetto, forse per contenere all'origine una griglia o paratia lignea (vivaio ittico?), e un piccolo ninfeo (?), con vòlta crollata, nicchie e banchine lungo le pareti, pur esso comunicante con la spiaggia, e dal quale provengono dei frammenti di mosaici a larghe tessere bianche irregolari, con scaglie vetrose.
La ceramica che si raccoglie con abbondanza in tutta la zona nordorientale di F. (che è anche quella più intensamente popolata e coltivata, oggi come verosimilmente in passato), comprende, accanto a qualche rarissimo frammento di kotöle protocorinzia a base raggiata dell'inizio del VII sec. a. C., molti resti di anfore puniche a siluro di età ellenistica, frammenti di pseudo-aretina e di sigillata C e D, numerosissimi cocci bizantini ed arabi acromi, nonchè frammenti di lucerne paleocristiane del noto tipo nordafricano a foglia in argilla rossa.
Bibl.: Hülsen, in Pauly-Wissowa, I, 1894, coll. 476-477, s. v. Aegates insulae e Aerusa; G. Dalla Rosa, Ricerche paletnologiche nel litorale di Trapani, Parma 1870, pp. 10-18; B. Pace, Arte e civiltà della Sicilia antica, I, Milano-Genova-Roma-Napoli 1935, p. 319; J. Marconi Bovio, Isole Egadi. Esplorazioni archeologiche a Levanzo e Favignana, in Not. Scavi, 1952, pp. 185-199; A. M. Bisi, Favignana dalla preistoria all'epoca romana, in Sicilia Archeologica, A. M. Bisi, Favignana dalla preistoria all'epoca romana, in Sicilia Archeologica, II, 4, 1968, pp. 24-33; id., Testimonianze puniche a Favignana in base a un recente sopralluogo, in Archeologia, 1969, p. 10 ss.; id., Ricognizione archeologica a Favignana e a Marettimo (con un'appendice sulla Documentazione d'età romana a cura di A. M. Fallico), in Not. Scavi, 1969, p. 316 ss.; id., Iscrizione neo-punica inedita da Favignana (isole Egadi), in Annali dell'Istituto Universitario Orientale di Napoli, XIX, 1969, pp. 112-116.