FAVISMO
Sindrome emolitica acuta accompagnata da emoglobinuria e dovuta verosimilmente all'ingestione di fave e alla aspirazione delle rispettive emanazioni (polline).
Nell'introduzione segue un periodo prodromico più o meno lungo, caratterizzato da malessere generale. Insorge poi rapidamente febbre con brivido, pallore, ittero. Il fegato deborda, la milza s'ingrossa, le urine si fanno scarse, cariche d'urobilina, spesso emoglobinuriche. Sono abituali l'albuminuria e la cilindruria. Le feci sono costantemente iperbiliniche. Nel sangue si riscontrano i segni d'una grave anemia con emoglobinemia.
Vi sono forme leggiere e abortive e forme gravi (emorragiche). Nei casi favorevoli la guarigione s'ottiene in 8-10 giorni. La patogenesi è oscura. Non esistono in circolo emolisine: viceversa, si tende oggi da molti a ricondurre l'affezione a una manifestazione anafilattica. È frequente nell'Italia meridionale e in Sardegna, ove si fa notevole consumo di fave. L'anatomia patologica è poco conosciuta: esistono fatti congestizî e lievi fenomeni degenerativi a carico di tutti i parenchimi. La prognosi è generalmente fausta; sono spesso mortali le forme emorragiche. La terapia è specialmente preventiva; vale del resto la cura sintomatica. Taluni consigliano le pratiche deanafilattizzanti.