favoleggiare
In Pd II 51 li segni bui [le macchie lunari]... là giuso in terra / fan di Cain favoleggiare altrui, vale " raccontare fatti di pura invenzione ", per il riferimento alla superstizione popolare (" Altri favoleggiarono, che fossero que' segni due compari mercatanti ", Ottimo).
Meno decisa è l'accezione in Pd XV 125 l'altra [donna]... / favoleggiava con la sua famiglia / d'i Troiani, di Fiesole e di Roma, in quanto l'oggetto del raccontare ha fondamenti storici oltre che leggendari; e bene precisa il Porena: " leggende a cui per altro Dante credeva, onde è dubbio se col favoleggiava voglia accennare a deformazioni popolari di quelle tradizioni o se abbia usato quel verbo nel semplice senso di ‛ andava raccontando ', che esso aveva nell'uso arcaico ". Appare pertanto poco fondata la considerazione del Balbo: " Nota come in questo favoleggiava delle origini supposte di Firenze, il poeta si mostri più storico che non gli storici contemporanei suoi, i quali ne narravano da senno " (Vita di D., ediz. E. Rocco, Firenze 1853, 14 n. 3).