Fazio di Guido da Micciole
Notabile fiorentino eletto gonfaloniere di giustizia nello stesso consiglio in cui fu priore D. il 15 giugno 1300. Partecipò attivamente alla vita politica della città e nella sua casa ebbe più volte sede il consiglio mallevadore guelfo nella pace del cardinal Latino nel 1280. Era già menzionato nei documenti dell'amministrazione di parte del 1278 e probabilmente era della compagnia degli Scali. Fu priore per il sesto di s. Pietro, lo stesso per cui fu priore D., partecipando al governo nel 1287. Quando, il 24 novembre 1292, il consiglio delle Capitudini delle 12 arti maggiori mise in discussione il modo di eleggere i nuovi priori, F. fu uno degli arringatori che sostennero la necessità del ritorno all'antico sistema di nominare sei priori per due mesi.
Questa tesi, che prevalse, era in contrasto con quanto era avvenuto per i sei priorati fra il 15 dicembre 1291 e il 15 dicembre 1292, allorché furono nominati in blocco 36 priori fra i quali ogni bimestre si estraevano i sei in carica. I priori eletti in seguito a questa nuova deliberazione furono quelli che nel gennaio 1293, con gli Ordinamenti di Giustizia, fondarono il governo popolare. Durante il governo popolare, alla fine del 1293, F., Caruccio del Verre e un altro ufficiale furono incaricati dai priori di procedere all'allibramento e quindi di esigere le imposte da tutte le terre, comunità e singoli nobili del contado o del distretto di Firenze che fino ad allora avevano eluso i diritti fiscali del comune. L'impegno con cui servì la causa della democrazia non impedì tuttavia a F. di essere camerlengo del comune nel tempo in cui dominavano i Donati.
Bibl. - Piattoli, codice 75; Zingarelli, Dante 391; Davidsohn, Storia III 170-171; N. Ottokar, Il Comune di Firenze alla fine del Dugento, Torino 1962, 85, 207-208; G. Salvemini, Magnati e popolani in Firenze dal 1280 al 1295, Milano 1966, 134-135.