FIENO, febbre da (lat. scient. catarrhus aestivus, pollenosis; ingl. summer catarrh [J. Bostock 1819], hay fever [Blackley 1873])
Affezione della via respiratoria superiore (rinite vasomotoria) e delle congiuntive, dovuta all'ipersensibilità rispetto alle proteine del polline di varie piante; ha pertanto uno sviluppo stagionale in rapporto alla produzione delle particolari specie di polline. Questa malattia è stata bene studiata in America dov'è particolarmente diffusa. È più frequente nell'età giovane; spesso comincia con un particolare prurito in corrispondenza della vòlta della bocca e un vellichio delle fosse nasali come all'inizio d'una corizza; in uno o due giorni, spesso in forma parossistica, s'hanno sintomi d'ostruzione delle vie nasali con abbondanti e ripetute scariche di secrezione tenue, acquosa, dopo fastidiosa sternutazione. S'accompagna congiuntivite in grado più o meno lieve; nelle forme più gravi cefalea e segni di depressione mentale. La febbre da fieno ha stretti rapporti patogenetici con l'asma bronchiale (v.). I polipi nasali e altre lesioni del naso e della faringe nasale possono essere fattori coadiuvanti. La cura consiste nell'allontanamento dall'ambiente dov'è diffuso il polline morbigeno, nel saggiare con diversi estratti pollinici l'infermo per identificare la specie vegetale patogena, nel desensibilizzarlo con iniezioni di dosi crescenti d'estratti pollinici e con gli altri trattamenti deanafilattizzanti (v. anafilassi).