ALBANESE, Fedele
Nacque a Galatina (Lecce) il 18 ott. 1845 da Pietro e Anna Angelini. Studiò diritto all'università di Napoli, dove si laureò nel 1868. Mentre era studente, si arruolò nelle file garibaldine, combattendo nel Trentino e a Mentana. Dedicatosi al giornalismo, divenne redattore del Progresso Nazionale, dell'Avvenire, del Piccolo di R. De Zerbi, dell'Italia di F. De Sanctis, della Nuova Patria di R. De Cesare e della Sentinella, della quale fu anche direttore, facendosi apprezzare per la vivacità degli scritti, per indipendenza di carattere, per onestà d'intenti e per fedeltà alla Destra storica, anche dopo il 1876. Al seguito delle truppe, fu tra i primi giornalisti che entrarono a Roma nel 1870, mandando corrispondenze al Piccolo di Napoli, assai lette dal pubblico e riprodotte dalla stampa estera. Nel 1874 andò a Lecce a dirigere La Gazzetta di Terra d'Otranto, dandole un tono polemico molto vivace, ma sempre corretto. Tornò, quindi, nel 1875, a Roma, ove ebbe funzioni burocratiche presso vari ministeri. Ma fu nuovamente attratto dall'attiva e battagliera vita giornalistica. Con garbati articoli letterari, firmati "Qualcuno", collaborò al Fanfulla. Fu poi (1878) al Messaggero, assumendone, per breve tempo, la direzione. Nel 1880 scriveva nell'Esposizione mondiale diretta da G. Ambrosi, ma, fiero della sua indipendenza, volle un giornale completamente suo, e fondò, nel 1882, il Monitore, sostenendo aspre polemiche col Capitan Fracassa di L. A. Vassallo. Il Monitore visse vita stentata e breve, tanto che l'A., vistisi mancare gli aiuti finanziari dagli amici politici, il 12 marzo 1882, finito il giornale, si uccise nell'ufficio di redazione. La sua morte commosse molto il mondo giornalistico romano, e Matilde Serao nelle sue lettere parla dell'A. con affetto, deferenza e ammirazione per il suo carattere e ingegno.
Bibl.: N. Bernardini, Giornali e giornalisti leccesi, Lecce 1886, pp. 162, 165-169; R. Rizzelli, Pagine di storia galatinese, Galatina 1912, pp. 164-169; L. A. Morando, L.A. Vassallo e i suoi amici, Bologna 1928, pp. 187-188; C. D'Amico, in almanacco "Salento", II (1928), p. 260; N. Vacca, Giornali e giornalisti salentini, Lecce 1940, p. 41; M. Serao, Alla "Conquista di Roma", in Nuova Antologia, LXXIII (1938), pp. 386-387; Id., Lettere a "Febea", ibid., LXXXV (1950), pp. 117, 120, 123.