CAGGIANO, Fedele
Nacque a Buonalbergo (Benevento) il 3 marzo 1804 da Giovan Battista e da Maria Antonia d'Aloia e giovinetto si dedicò alla scultura. Fu a Roma alla scuola di P. Tenerani, non si sa se fin dal primo momento della sua formazione o, come sembra più probabile, per perfezionarsi, quale "pensionato" dell'istitato di belle arti di Napoli, dove dovette compiere i suoi studi. Sta di fatto, però, che egli seguì con impegno l'insegnamento dello scultore carrarese, del quale continuò con dignità l'indirizzo purista, che in effetti consisteva sempre nell'accademismo neoclassico anche se fondato sulla scultura quattrocentesca più che su quella antica, appena riscaldato da un tenue naturalismo. Lo dimostra la Baccante della villa nazionale di Napoli, l'opera più nota del C., cui si collegano la statua Ione che è pure a Napoli, nel palazzo della Provincia, e IlTassonelle sue furie, sebbene questa scultura, entrata nel 1889 nella collezione Rossi della stessa città, riveli un'apertura alla tematica romantica. E mentre nei monumenti funebri, eseguiti qua e là in Puglia, dove operò a lungo, e perfino a Corfù, il C. non andò oltre una fredda maniera, nel ritratto fu talvolta acuto e pungente. Egli, che all'Esposizione di Foggia del 1846 aveva meritato la medaglia d'oro proprio per un ritratto in marmo, ha lasciato forse la sua opera più viva, oltre che per penetrazione psicologica, per l'impianto della figura e per la scioltezza del modellato, nel busto in marmo di Vittorio Emanuele II, eseguito con quelli dei principi Umberto e Margherita per il palazzo civico di Benevento, e ora passato nel Museo del Sannio della stessa città. Questo ritratto, al pari degli altri due andati purtroppo perduti, è dell'ultimo periodo, trascorso a Napoli, dove il C. si era ritirato nel 1862, dopo aver lavorato in diverse città del Regno napoletano, oltre che a Benevento, e dove si spense nel 1880.
Fonti e Bibl.: Napoli, Arch. dell'Acc. di Belle Arti, Cartelle Professori, VI, 80; M. Rotili, L'arte nel Sannio, Benevento 1952, p. 166; E. Lavagnino, L'arte moderna, Torino 1956, p. 304; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, pp. 355 s.