d'AMICO, Fedele
Critico musicale italiano, nato a Roma il 27 dicembre 1912, figlio di Silvio; laureato in giurisprudenza, studiò pianoforte e composizione con A. Casella, distinguendosi non ancora ventenne per la sua attività di pubblicista musicale e di critico. Ha svolto anche attività di compositore, scrivendo le musiche di scena per Il cacciatore di anitre di U. Betti (1940) e per Il giardino dei ciliegi di A. Cechov (1942), ed è anche molto apprezzato per le sue eccellenti versioni ritmiche di opere contemporanee, in particolare di Menotti, Henze, Weill e Šostakovič. Ma la notorietà di d'A. è legata soprattutto alla sua originale operosità di studioso e di critico, collaborando dal 1931 in poi a numerosi giornali e riviste italiane e straniere. Attualmente è critico musicale del settimanale L'Espresso e membro del comitato direttivo della Nuova rivista musicale italiana, e dal 1977 è titolare della cattedra di storia della musica alla facoltà di magistero dell'università di Roma, dove fin dal 1963 era incaricato della stessa materia. Fra l'altro ha diretto i primi quattro volumi, per la sezione "Musica e danza", della Enciclopedia dello Spettacolo. I suoi scritti (una piccola parte dei quali raccolta nel volume I casi della musica) testimoniano un'intelligenza vivacissima e originale, unita a una profonda cultura, aliena da qualsiasi dogmatismo ideologico.