Lampertico, Fedele
Studioso di economia e di statistica (Vicenza 1833 - ivi 1906). Laureato in giurisprudenza a Padova nel 1855, entrò fin da giovane a far parte della vita pubblica vicentina come consigliere comunale e poi assessore, costruendo in ambito locale la sua notorietà politica. Diventato una figura rappresentativa della classe dirigente veneta, fu eletto deputato nella decima legislatura (1867), entrando in rapporti con gli esponenti nazionali della Destra, in particolare Minghetti e Sella. Attivissimo all’interno dello schieramento monarchico-liberale, relazionò più volte in Parlamento su importanti progetti di legge e sui risultati delle commissioni d’inchiesta, come per esempio sul corso forzoso della lira nel novembre del 1868. Senatore dal 1873, mantenne una certa autonomia nelle sue posizioni che lo portò ad avvicinarsi alla Sinistra e alle scelte colonialiste di Crispi. Fu protagonista del dibattito politico-culturale del suo tempo mostrando un notevole eclettismo nei suoi scritti ma privilegiando gli studi di economia e di statistica: G.M. Ortes e la scienza economica del suo tempo (1865); Sulla statistica teorica in generale e su Melchiorre Gioja in particolare (1870-71) e l’incompiuta Economia dei popoli e degli stati (5 voll., 1874-84). Alla fine degli anni Novanta sono stati pubblicati due volumi dei suoi carteggi (Carteggi e diari 1842-1906, I vol. 1996; II vol. 1998).