MARGARY, Fedele.
– Primogenito di Carlo, tipografo e segretario della Stamperia reale originario del Biellese e di Carlotta Schüller, nacque il 27 apr. 1837 a Torino, dove, conclusi i primi studi, si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia. Conseguita brillantemente la laurea il 20 luglio 1860 discutendo una tesi sulla ottalmia dei neonati, il M. entrò come assistente di medicina nell’ospedale Maggiore S. Giovanni Battista; quindi, essendo i suoi interessi decisamente orientati verso lo studio e la pratica della medicina operatoria, dal 1868, ottenuto il posto di assistente chirurgo, prestò servizio nelle sezioni chirurgiche del nosocomio. Nel 1873, superato il periodo utile per la pratica dell’assistentato ospedaliero, lasciò il S. Giovanni e iniziò a operare presso l’albergo di Virtù.
Partecipava intanto attivamente ai lavori della Società di medicina e chirurgia, da poco istituita a Torino fra i giovani medici di vari ospedali, che pubblicava i resoconti delle sue riunioni settimanali ne L’Osservatore. Gazzetta delle cliniche di Torino. In questo periodico comparvero i primi lavori del M., che lo segnalarono come un brillante operatore nel campo della chirurgia generale e, soprattutto, in quelli dell’ortopedia, della ginecologia e della laringologia (Idronefrosi con infiammazione acuta del sacco renale, III [1867], pp. 5-11; Sopra un caso di frattura del femore, IV [1868], pp. 132-134; Prolasso dell’utero. Ipertrofia del corpo e del collo dell’utero, ibid., pp. 257-261, 273-276, 289-292; Calcolo vescicale voluminoso in una ragazza di 18 anni. Operazione del taglio ipogastrico, V [1869], pp. 193-201; Tumori emorroidali. Operazione per écrasement linéaire di Chassaignac, VI [1870], pp. 401-406; Presentazione di chirurgia laringoscopica. Papilloma della laringe. Estirpazione con pinze di Fauvel e di Cusco e col laccio metallico costrittore di Brunns, X [1874], pp. 513-518; La galvanocaustica nella pratica chirurgica, XII [1876], pp. 161-166, 183-187, 215-218, 225-228; Cisti ovarica moltiloculare, ibid., pp. 577-579, 593-600; Osservazioni e note di chirurgia, XVI [1880], pp. 161-169, 241-246, 338-343, 385-389, 401-411).
In questo periodo, inoltre, il M. dette inizio a numerosi viaggi di studio: ebbe così modo di perfezionarsi presso le prestigiose scuole dei maestri della chirurgia europea dell’epoca, L.-X.-E. Ollier a Lione, J.-L. Reverdin a Ginevra, R. von Volkmann a Halle, C.A.T. Billroth a Vienna, J. Lister a Edimburgo, W. Macewen a Glasgow. Vinto nel 1872 il concorso per l’aggregazione alla facoltà medico-chirurgica dell’Università di Torino con la pubblicazione La coxalgia o coxite fungosa. Studi pratici con 13 figure ed una tavola, Roma-Torino-Firenze 1872, esauriente studio clinico della tubercolosi dell’anca, e conseguita la libera docenza in patologia speciale chirurgica, il M. fu nominato insegnante libero di clinica ortopedica presso la clinica chirurgica universitaria, e nel 1879 fece anche ritorno nell’ospedale S. Giovanni con la qualifica di primario chirurgo.
Intensa e proficua proseguì la sua attività nei settori prediletti della medicina operatoria. In chirurgia ortopedica eccelse per la particolare perizia acquisita nella pratica delle osteotomie, che operò in gran numero secondo i metodi di Macewen, di Billroth, di Volkmann nel trattamento del genu valgum e del piede equino-varo, nella correzione della lussazione del femore e delle deformità dell’anca (Osservazioni e note di chirurgia; sette operazioni di osteotomia per la correzione del genu valgum, tutte coronate da risultato completo, in Arch. clinico italiano, X [1880], pp. 269-273; Della osteotomia cuneiforme del tarso per i piedi equino-vari, in Comunicazioni e presentazioni fatte alla R. Acc. di medicina di Torino, IV [1882], pp. 1-10; Osteotomia e sue varie applicazioni nella cura delle deformità, in L’Indipendente. Gazzetta medica di Torino, XXIII [1882], pp. 769-786, 793-821; Sulla cura operativa del piede varo congenito inveterato, in Arch. di ortopedia, I [1884], pp. 3-67; Casistica personale delle operazioni osteotomiche praticate per piedi varo-equini congeniti e piedi equini, equini-vari e vari accidentali, ibid., pp. 193-214; Cura operativa della lussazione congenita dell’anca, ibid., pp. 381-391) e per la cui esecuzione ideò una particolare pinza osteotoma il cui impiego consentiva di rendere cuneiforme il pezzo osseo asportato (Presentazione di una pinza osteotoma; comunicazione relativa all’uso ed alle indicazioni della medesima; casi e fotografie, in Arch. ed atti della Soc. italiana di chirurgia, I [1883-84], pp. 56-59), raggiungendo una ragguardevole statistica di casi trattati, raccolti e pubblicati dall’allievo M. Motta (Osteotomie, osteoclasie e raddrizzamenti forzati con casistica personale del dott. F. M., in Arch. di ortopedia, III [1886], pp. 146-215; Note alle osteotomie, osteoclasie e raddrizzamenti forzati del dott. F. M., ibid., IV [1887], pp. 17-25; 79 resezioni di grandi articolazioni operate dal dott. F. M. pubblicate per cura del dott. M. Motta, ibid., pp. 329-371). Va comunque ricordato che il M., oltre ai procedimenti chirurgici, quando possibile ricorse anche all’impiego di mezzi correttivi ortopedici (Sulla cura ortopedica del piede varo congenito, ibid., I [1884], pp. 7-124; Sulla cura ortopedica meccanica della lussazione congenita dell’anca, in Giorn. della R. Acc. di medicina di Torino, s. 3, XXXIV [1886], pp. 675-678, in collab. con M. Motta). Il M. fu altresì uno fra i primi chirurghi a descrivere e operare la lesione meniscale del ginocchio (Estirpazione della fibrocartilagine semilunare interna del ginocchio sinistro, ibid., XXX [1882], pp. 361-367).
In chirurgia ginecologica il M. poté vantare un’ampia casistica di isterectomie eseguite sia per via addominale, sia per via vaginale (Casuistica delle operazioni ginecologiche sull’utero e suoi annessi, in Arch. ed atti della Soc. italiana di chirurgia, I [1883-84], pp. 197-209; Estirpazione totale dell’utero carcinomatoso col metodo di Freund modificato da Bardenbeuer, ibid., pp. 307-311; Amputazione conoide di Huguier; sutura di Hégar per prolasso di 3° grado da ipertrofia longitudinale del collo, ibid., pp. 311-314; Amputazione sopra-vaginale dell’utero per fibromiomi praticata dalla vagina, ibid., pp. 314-324; Estirpazione totale dell’utero dalla vagina per epitelioma del collo praticata il 14 febbr. 1882, ibid., pp. 350-353; Estirpazione totale dell’utero dalla vagina, ibid., pp. 354-359; Amputation supravaginale de l’utérus par le vagin pour fibro-myomes multiples de la paroi postérieure, in Congrès périodique international des sciences médicales 1884. Comptes-rendus, II, Section d’obstétrique et de gynécologie, Copenhague 1886, pp. 36-40).
Provetto operatore delle prime vie aeree e digerenti, descrisse un ardito, complesso intervento eseguito nel 1882 (Estirpazione totale della laringe, del corpo tiroideo, dei primi anelli della trachea, parziale della faringe e dell’esofago, per epitelioma primitivo dell’esofago e della faringe invadente gli altri organi accennati, in Arch. italiano di laringologia, I [1881-82], pp. 121-134).
Il M. appartenne a varie società scientifiche e, dal 1881, fu membro permanente della R. Accademia di medicina di Torino. Nel 1884 fondò, con P. Panzeri, il periodico Archivio di chirurgia.
Il M. morì a Torino il 28 nov. 1886.
Fonti e Bibl.: Necr., in Arch. di ortopedia, III (1886), pp. 552-554; in Gazz. delle cliniche di Torino, XXIV (1886), pp. 396 s.; commemorazioni, in Arch. di ortopedia, IV (1887), pp. 1-16, e in Giorn. della R. Acc. di medicina di Torino, XXXV (1887), pp. 13-30; G. Gibello, F. M., in Annuario biografico universale, diretto da A. Brunialti, III, Roma-Napoli 1886, pp. 351 s.; In memoria di F. M. - 4 sett. 1887, Biella 1887; G. Lusena, La Società italiana di chirurgia nei suoi primi 30 congressi (1883-1923). Un contributo italiano al progresso della chirurgia, Roma 1930, pp. 465, 469 s., 473 s., 476, 495 s., 520, 525; D. Giordano, Chirurgia, Milano 1938, I, p. 27; II, pp. 155, 184; V. Putti, F. M. (1837-1886), in La Chirurgia degli organi di movimento, XXIII (1938), pp. 395-398; Id., Biografie di chirurghi del 16° e 19° secolo, Bologna 1941, pp. 51-53: Id., Scritti medici, II, Bologna 1952, pp. 875-877; L. Bader, Genesi ed evoluzione dell’ortopedia in Italia. Dalla chirurgia del Medioevo alla chirurgia ortopedica dei nostri giorni, Padova 1962, pp. 151-158; A. Hirsch, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte…, IV, pp. 79 s.; M. F., in Enc. biogr. universale, XII, p. 51; Enc. Italiana, XXII, p. 285.