federalismo
s. m. – In tempi moderni, una particolare forma di governo democratico caratterizzata dall’accentuata autonomia delle articolazioni territoriali dello Stato, il quale mantiene a livello centralizzato soltanto alcune e più importanti funzioni, come la difesa nazionale, la politica macroeconomica e la politica estera. Tale organizzazione statale decentrata, per citare gli esempi più importanti, è propria degli Stati Uniti d’America, del Canada, del Brasile, dell’India e dell’Australia. L’Italia negli ultimi anni ha conosciuto due parziali riforme legislative dell’organizzazione statale in senso federalista. La prima è avvenuta nel 2001 per iniziativa dell’allora governo di centrosinistra, e si è tradotta nella riforma del titolo V della Costituzione, che ha principalmente sottratto al preventivo controllo statale gli atti di competenza regionale (abolizione del CoReCo), e ha ampliato le materie legislative di competenza concorrente Stato-regioni e di competenza esclusiva regionale. La riforma possedeva il difetto di attribuire maggiore autonomia decisionale agli enti territoriali, senza tuttavia che a ciò corrispondesse un’accresciuta autonomia e responsabilità finanziaria, con il risultato di peggiorare la tenuta dei conti pubblici. Per ovviare a tale inconveniente, con legge delega n. 42 del 5 maggio 2009, su iniziativa della Lega nord e l’appoggio del partito alleato al governo, Popolo delle libertà, il Parlamento ha approvato la cosiddetta riforma sul f. fiscale, che, in attuazione dell’art. 119 della Costituzione, si proponeva (art. 1), i seguenti obbiettivi: assicurare autonomia di entrata e di spesa di comuni, province, città metropolitane e regioni, garantendo i princìpi di solidarietà e di coesione sociale; sostituire gradualmente, per tutti i livelli di governo, il criterio della spesa storica e garantire la massima responsabilizzazione degli enti locali, l’effettività e la trasparenza del controllo democratico nei confronti degli eletti; disciplinare l’istituzione e il funzionamento del fondo perequativo per i territori depressi.