AGNELLI, Federico
Nacque a Milano, da Giacomo Antonio, nel 1626. Morì iivi il 14 nov. 1702.
Iniziatore dell'azienda upografica intitolata dal nome della famiglia, oltre che stampatore fu calcografo e incisore notevole, la cui opera per altro non sempre si distingue da quella di suoi congiunti, di cui qualcuno dello stesso nome; e spesso le incisioni sono sottoscritte semplicemente "Agnelli" o "Agnellus". Dedicatosi forse prima alla ritrattistica, diede, tra l'altro, ritratti fortemente incisi degli imperatori Ferdinando II e Ferdinando III e del papa Innocenzo XI (nel 1649, onde sarebbero, se suoi, della prima giovinezza); poi legò il suo nome a vedute di Milano e specialmente del duomo, ché la riproduzione di monumenti e aspetti cittadini fu cura costante della ditta. Ma si occupò anche di Roma: una sua pianta della città risulta dedicata da lui a don Pietro Clavarino abate di San Simpliciano. Incise testate di diplomi e soggetti emblematici per i Della Rovere e per i Chigi, e fornì illustrazioni a edizioni sue e di altri. L'attività di incisore prevalse, come si vede, su quella strettamente editoriale: dove merita menzione la stampa del Quaresimale del p. P. Segneri e le Prediche del p. Pasquale Carafa, teatino, poi vescovo di Acerra. Per questa produzione di opere religiose ebbe la protezione dell'autorità ecclesiastica, e l'11 maggio 1694 frate Innocenzo, priore della certosa di Pavia e ministro generale dei certosini, lo dichiarava, insieme con la moglie e i figli, benemerito dell'Ordine.
I ritratti indicati sopra si vedono in Austriaci Caesares del gesuita Ortensio Pallavicino (Milano 1649); vedute di Milano in Il ritratto di Milano colorito da Carlo Torre (Milano 1674, 2 ediz. 1714) su disegni di G. C. Störer, dei Buffi, di C. Garavaglia, di B. Quarantini; vedute del duomo in C. Buzzi, Il Duomo di Milano (Milano 1651, rarissima) e nell'opera analoga di S. Bianchi (Milano 1663). Vedere anche Aleggiamento dello stato di Milano di C. G. Cavazzi della Somaglia (Milano 1653); Disegno del corpo umano ad uso della scuola dei Barbieri (Milano 1663); Supplizio di G. G. Mora, G. Piazza ed altri untori (Milano 1630), stampa incisa da C. Bassano e pubblicata, a distanza dai fatti, a cura dell'Agnelli.
Bibl.: Poche notizie in Thieme-Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler, I, p.120 e in C. Le Blanc, Manuel de l'amateur d'estampes, Paris 1854. Meglio informano P. Borgo-Caratti, La famiglia Agnelli tipografi in Milano dal 1625 ad oggi, Milano 1898, e G. Boffito, Frontespizi incisi nel libro italiano del '600, Firenze 1922. Citano e riproducono incisioni P. Arrigoni-A. Bertarelli, Piante e vedute della Lombardia, Milano 1931; A. Bertarelli-A. Monti, Tre secoli di vita milanese nei documenti iconografici 1630-1875, Milano 1927 (v. Ind., p. 855, indicazione di alcune stampe impresse da Federico e successori); Incisioni in legno dal 1500 al 1800. Raccolta fatta per cura di P. Borgo Caratti Agnelli di 445 clichés in legno usati dall'antica tipogr. dei fratelli Agnelli..., Milano 1902.