ARAGONA, Federico d'
Figlio di Giovanni e di Cesaria Lanza, iniziò la sua attività politica dopo la morte dei padre nel 1348, ereditando il titolo di marchese di Randazzo e continuandone in Sicilia l'indirizzo "catalano", per cui ebbe l'appoggio di Pietro IV d'Aragona.
Il 14 maggio 1349, infatti, Pietro IV concedeva al notaio Matteo "de Castilione", messaggero dell'A., il permesso d'armare un certo numero di galee e di altre navi, che dovevano servire appunto a sostenere la politica del principe in Sicilia. E scrivendogli pochi giorni dopo, il 17 maggio, il re confermava la sua intenzione di non vedere diminuita l'influenza aragonese in Sicilia.
Alla morte del padre aveva ereditato pure il ducato d'Atene e Neopatria, ove, però, non si recò mai personalmente, tenendo come suo vicario Raimondo di Bernardo Sarbon, che suscitò gravi lagnanze da parte dei sudditi per la sua pessima amministrazione.
L'A. s'accingeva appunto a sostituirlo, quando lo colse la morte l'11 luglio 1355.
Bibl.: G. Zurita, Anales de la corona di Aragón, Zaragoza 1610, VIII, cap. 34, pp. 234-236; Michele, da Piazza, Historia sicula,in R. Gregorio, Bibliotheca scriptorum...,I,Panormi 1791, pp. 568-569; A. Rubiò y Lluch, Diplomatari de l'Orient català (1301-1409), Barcelona 1947, pp. 250, 294 s., 300, 373; F. Giunta, Aragonesi e Catalani nel Mediterraneo, I, Palermo 1953, pp. 56 s.