FEDERICO di Hausen
Minnesinger originario di nobile famiglia del Palatinato, nei pressi di Worms, fu varie volte in Italia e in Francia con l'imperatore Federico I e col figlio di questo, Enrico. Accompagnò il Barbarossa nella crociata, trovando la morte per una caduta da cavallo durante un combattimento contro i Turchi, il 6 maggio 1190, presso Filomelio nell'Asia Minore. F. di H. è, con Veldeke, uno dei fondatori del Minnesang d'imitazione romanza e uno dei primi che abbiano seguito direttamente originali provenzali o francesi; si riscontrano infatti in lui alcune analogie con i troubadours come Folchetto da Marsiglia e Bernardo da Ventadorn.
La sua poesia, tutta un gioco di concetti, è dedicata alla sua dama e ritrae il contrasto dei suoi affetti, il dovere religioso che lo spinge a partire e l'amore che lo indurrebbe a rimanere; però se cedesse e infrangesse il suo voto, la sua donna stessa dovrebbe disprezzarlo. F. lamenta che il cuore voglia annullare il lavoro dell'anima e che l'essersi consacrato all'austero dovere di combattere per la croce non acquieti il dissidio. Nelle lunghe marce in terra straniera cerca conforto nel pensiero della sua dama e immagina quello che le direbbe se in quel momento si trovasse presso di lei. La versificazione è artificiosa e molto imperfetta, con una specie di assonanza in luogo della rima; egli segna però un progresso nella lirica di corte e a sua volta ha servito di modello ad altri. (Ed. a cura di Lachmann e Haupt: Des Minnesangs Frühling, 4ª ed., pubblicata da F. Vogt, Lipsia 1923).
Bibl.: K. Müllenhoff, in Zeitschr. f. d. Altertum, XLV, p. 133 segg.; O. Baumgarten, ibid., XXVI, p. 105 segg.; R. Becker, in Germania, XXVIII, p. 335 seg.; Lehfeld, Über Fr. v. H., in Paul e Braune, Beitr. z. Gesch. der. d. Spr. u. Litt., II, Halle 1876; M. Spirgatis, Die Lieder F. v. H., Tubinga 1876.