GHISI, Federico
Nacque a Shanghai il 25 febbr. 1901 da Ernesto, allora reggente il consolato italiano in quella città, e da Pasqualina Riva, e trascorse la sua prima infanzia in Cina. Nel 1908 ritornò in Italia stabilendosi a Milano, ove conseguì il diploma di maturità classica. Fin dall'infanzia nutrì un forte interesse per la musica; iniziato lo studio del pianoforte all'età di dieci anni con Olga Faggioni, allieva di B. Mugellini, intraprese in seguito lo studio dell'armonia e del contrappunto con C. Gatti. Dopo numerosi contrasti con il padre, il G. decise di accontentarlo scegliendo una facoltà scientifica: nel 1923, infatti, si laureò in chimica pura all'Università di Pavia; contemporaneamente, però, proseguì lo studio della composizione (è di questo periodo la realizzazione del primo movimento del Quartetto breve, pubblicato nel 1933).
Dopo la laurea lavorò per un periodo a Francoforte sul Meno, quindi si trasferì a Torino, impiegandosi presso un'industria chimico-farmaceutica. In questa città, tramite amici musicisti, conobbe G.F. Ghedini, con cui riprese lo studio della composizione, diplomandosi, dopo cinque anni di impegno (1927-31), presso il conservatorio G. Verdi di Torino. Nel 1932 si trasferì a Firenze, dove si stabilì definitivamente con la moglie Evelina Beux. Qui lavorò come collaboratore scientifico alla casa farmaceutica Sigurtà, e nel contempo iniziò le ricerche musicologiche che lo portarono al ritrovamento di documenti e musiche inedite dal XIV al XVI secolo. Sempre a Firenze entrò in contatto con il musicologo Alfred Einstein, che gli mise a disposizione la sua biblioteca, nonché alcune trascrizioni musicali inedite di fonti del Cinquecento, e con il quale ebbe frequenti occasioni di scambiare opinioni sulla monodia. Successivamente ottenne un breve incarico alla Biblioteca del conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli e, nel 1936, sotto la guida di F. Torrefranca, conseguì la libera docenza in storia della musica. L'anno seguente (1937) iniziò la carriera di docente all'Università di Firenze, che interruppe nel 1940 a causa della guerra, e riprese sei anni dopo presso il Centro di cultura per stranieri dell'Università di Perugia (1945-74). Dal 1947 al 1952 fece parte del presidium della Società internazionale di musicologia (SIM).
Nel 1948 iniziò la sua intensa attività musicologica, che lo portò a partecipare a numerose conferenze e a convegni e a tenere corsi di musicologia negli Stati Uniti e in Europa. Nel 1956 divenne membro del Herausgeber Kollegium del J.S. Bach Institut a Gottinga. Dal 1963 al 1971 insegnò storia della musica alla facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Pisa, mentre dal 1966 al 1967 fu docente di cultura italiana alla University of California at Berkeley. Inoltre, dal 1965 al 1967, fece parte del consiglio della Società italiana di musicologia, divenne socio dell'Accademia nazionale L. Cherubini e, dal 1967, fu membro onorario della Royal Musical Association.
Il G. morì il 18 luglio 1975 a Luserna-San Giovanni, nella Val Pellice, in provincia di Torino.
Personalità versatile e poliedrica, nel corso della sua carriera di studioso ha approfondito argomenti che spaziano dalla musicologia alla composizione, dall'etnomusicologia alla trascrizione, occupandosi di molteplici aspetti della cultura musicale e portando alla luce testimonianze inedite della tradizione popolare in cui si ritrovano affinità con la produzione musicale di M. de Falla, F. Pedrell, C. Orff e S. Prokofiev.
La sua ininterrotta attività musicologica è stata scandita da una altrettanto cospicua serie di pubblicazioni, comprendente saggi storici e trascrizioni musicali, che hanno portato alla conoscenza di musiche inedite dell'Ars nova italiana, del Rinascimento mediceo, dell'origine della monodia e dell'opera in musica a Firenze, del repertorio sacro e profano di G. Carissimi.
Si ricordano in particolare: Unterzo esemplare della Musica practica di Ramos de Pareia, in Note d'archivio, XII (1935), pp. 223 ss.; I canti carnascialeschi nelle fonti musicali del XV e XVI secolo, Firenze 1937 (rist. Bologna 1970); Un frammento musicale dell'Ars nova nell'Archivio capitolare di Pistoia, in Rivista musicaleitaliana, XLII (1938), pp. 162 ss.; Le feste musicali della Firenze medicea, Firenze 1939 (rist. Bologna 1970); Alle fonti dellamonodia. Nuovi brani della "Dafne" di J. Peri e il "Il Fuggilotio musicale" di G. Caccini, Milano 1940 (rist. Bologna 1970); Frammenti di un codice musicale dell'Ars nova e due saggi inediti di cacce delsecondo Quattrocento, in La Rinascita, V (1942), pp. 72-103; Le musiche di Isaac per il "S. Giovanni e Paolo" di Lorenzo il Magnifico, in Rassegna musicale, XVI (1943), pp. 264 ss.; Il Concilio di Trento e la musica (1545-1562), in Il Mondo, 1° dic. 1945; Giovanni Tinctoris (1446-1511), ibid., 7 sett. 1946; Italian Ars nova music. The Perugia fragment of the Lucca codex, in Instrumental Renaissance & Baroque music, Cambridge, MA, 1946; Canzoni profane italiane del secondo Quattrocento in un codice di Montecassino, in Revue belge de musicologie, II (1947), pp. 8 ss.; An early XVIth century ms., with Italian monodic music, in Acta musicologica, XX (1948), pp. 46 ss.; Due cantate del Giudizio universale di G. Carissimi, in Rassegna musicale, XVIII (1948), pp. 199 ss.; A second Sienese fragment of Italian Ars nova, in Musica Disciplina, II (1948), pp. 173 ss.; Ballet entertainments in Pitti Palace, Florence (1605-1630), in The Musical Quarterly, XXXV (1949), pp. 421 ss.; The oratorios of G. Carissimi in Hamburg Staatsbibliothek, in Gesellschaft für Musikforschung, Kongressbericht, Lüneburg 1950, pp. 103 ss.; L'Ordinarium missae nel XV sec. e i primordi della parodia, in Atti del Congresso internazionale di musica sacra, Roma 1950, Tournai 1952; Il lamento in morte di Maria Stuarda di Carissimi, in Rassegna musicale, XXI (1951), pp. 43 ss.; Strambotti e laude nel travestimento spirituale della poesia musicale del Quattrocento, in Collectanea historiae musicae, I, Firenze 1953, pp. 45-78; L'Aria di maggio, in Colloque internat. musique et poésie au XVIe siècle, Paris 1954; Un aspect inédit des intermèdes de 1589 à la cour Médicéenne, in Les fêtes de la Renaissance, I, Abbaye de Royamont, 1955, Paris 1956, pp. 145 ss.; Le composizioni vocali umoristiche di G. Carissimi, in Revue belge de musicologie, XII (1958), pp. 67 ss.; G. Carissimi et ses élèves. La réforme mélodramatique, in Histoire de la musique, I, Paris 1960, pp. 1420-1457; La tradition musicale des fêtes florentines et les origines de l'opéra, in Les fêtes du mariage de Ferdinand de Médicis et de Christine de Lorraine, Florence, 1589, I, Musique des intermèdes de la Pellegrina, a cura di D.P. Walker, Paris 1963, pp. XI ss.; Antiche canzoni popolari nella "Corona di sacre laudi" di Matteo Coferati (1689), in Liber amicorum Charles van den Borren, a cura di A. Van der Linden, Antwerp 1964, pp. 69-81; Dante e la musica nel suo tempo, in Scritti su Dante Alighieri nel VII centenario della nascita, in Miscellanea storica della Valdelsa, LXX (1964); Alcune canzoni a ballo del primo Cinquecento, in Festschrift Hans Engel, Marburg 1964, pp. 125 ss.; Le musiche per il "Ballo di donne turche" di Marco da Gagliano, in Rivista italiana di musicologia, I (1966), pp. 20 ss.; An Angel concert in a Trecento Sienese fresco, in Aspects of Medieval & Renaissance music: a birthday offering to Gustave Reese, New York 1966, pp. 308 ss.; Alcuni aspetti stilistici della musica sacra monteverdiana in G. Carissimi, in Congresso internaz. sul tema C. Monteverdi e il suo tempo, Venezia-Mantova-Cremona 1968, Verona 1969, pp. 305 ss.; Di una lauda nel codice pavese Aldini, in Essays in musicology in honor of Dragan Plamenac, Pittsburgh 1969 (rist. 1977), pp. 61 ss.; "Il mondo festeggiante" balletto a cavallo in Boboli, in Scritti in onore di L. Ronga, Milano-Napoli 1973, pp. 233 ss.
Il G., inoltre, per circa quarant'anni fu impegnato in una intensa attività di ricerca sulle Alpi del Piemonte che lo portò alla scoperta del patrimonio musicale dei valdesi d'Italia. Tra i vari saggi etnomusicologici che illustrano questa antica tradizione di canti popolari su testi francesi, tramandata da padre in figlio, rammentiamo: Le fonti musicali in Piemonte di alcuni canti narrativi popolari, in Atti del VII Congresso nazionale di tradizioni popolari, Chieti 1957; Alcune canzoni storiche nelle valli valdesi del Piemonte, in Bericht d. Int. Musikwissensch. Kongress, Wien Mozartjahr 1956, Graz-Köln 1958; Un canto narrativo popolare su Francesco I, re di Francia, nella tradizione bilingue del Piemonte, in Festschrift Friedrich Blume, Kassel 1963, pp. 146 ss.; Contributo alla canzone popolare nelle valli valdesi del Piemonte, in Collectanea historiae musicae, IV, Firenze 1966, pp. 153 ss.
Fu autore anche di alcune trascrizioni musicali, tra cui: Canti artigiani carnascialeschi, Padova 1939; G. Carissimi, Historia di Job e Historia di Ezechia (in collaborazione con C. Dall'Argine e R. Lupi), Roma 1951; Il Catinaio (coro a 3 voci), in Antologia corale, Trento 1969; Intermedi e concerti per le nozze Medicee (1589) (ed. ms. comprendente brani di C. Malvezzi, L. Marenzio, J. Peri, E. de' Cavalieri, per solo, coro e strumenti); Ordinarium missae (XIV sec.); Monodie trovadoriche; Canti carnascialeschi, mascherate e frottole carnascialesche del XVI sec.
Il G. si distinse inoltre anche come compositore. Del suo notevole repertorio ricordiamo: opere teatrali e balletti: Piramo e Tisbe (cantare di piazza dal Sogno di una notte d'estate di W. Shakespeare, un atto, 1941-43); Il passatempo (divertimento coreografico di A. Millos, 1952); Le istorie cinesi di messer Marco Polo (pantomime sceniche in 1 prologo e 4 scene, 1955); Il dono dei re magi (da The gift of magi di O. Henry, scena lirica in 1 atto, 1959); Il vagabondo e la guardia (da The cop and the anthem di O. Henry, scena popolare in 1 atto, 1960). Per voci, coro e orchestra: Sequenza e giubilo, per doppio coro e strumenti (1945); Sant'Alessio, vita, morte e miracoli (devozione scenica o per concerto su antichi testi anonimi, 1957; RAI 1963); L'ultima visione, sinfonie e concerti dell'aldilà (dal De Republica di Platone, 1967-72). Per coro: Due cori romaneschi, per voci femminili (G. Belli; 1940); La nobla leiçon, per voci maschili (1966); Messo Coumboscuro, per coro a 2 voci (1970). Per 0rchestra: Sinfonia italiana (1939); Tre canzoni strumentali (1946); Fantasia allegra (1951); Sinfonia concertante a due orchestre da camera (1960). Musica da camera: Due canti carnascialeschi, per voce e pianoforte (1929); Toccata quasi fantasia, per pianoforte (1930); Quartetto breve, per archi (1933); Cantata da camera, per soprano, violino, flauto, viola e arpa (1938); Allegro alla francese, per clavicembalo (1954); Due sonate in tono di ringraziamento e di letizia, per violino, viola e pianoforte (1958); Consonanze, per flauto e pianoforte (1963); Musiche concertate, per oboe e contrabasso con due violini, viola e fagotto in assonanza (1964); Divertimento danzato, per pianoforte (1965).
Fonti e Bibl.: G. Vecchi, F. G.: notizie biografiche e bibliografiche, in Memorie e contributi alla musica dal Medioevo all'Età moderna offerti a F. G. nel settantesimo compleanno (1901-1971), in Quadrivium, XII (1971), pp. 17-33; C. Terni, F. G.: il compositore, ibid., pp. 35-54; A. Basso, In memoria di F. G., in Rivista italiana di musicologia, XI (1976), pp. 3 s.; The New Grove Dict. of music and musicians, VII, pp. 341 s.; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, p. 184.