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GONZAGA, Federico

di Filippo Crucitti - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 57 (2001)
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GONZAGA, Federico

Filippo Crucitti

Nacque a Mantova all'inizio del luglio 1540 dal duca di Mantova Federico II, morto pochi giorni prima, il 28 giugno. Crebbe sotto la tutela della madre, Margherita Paleologo, figlia di Guglielmo marchese del Monferrato, e degli zii, il cardinale Ercole Gonzaga e Ferrante Gonzaga, viceré di Sicilia, duca di Guastalla e futuro governatore del Ducato di Milano.

Due fratelli del G. furono duchi di Mantova, dapprima Francesco, il primogenito, poi, alla morte di questo, Guglielmo, il secondogenito maschio.

Il G. compì gli studi presso l'Università di Bologna e il 6 genn. 1563 fu nominato cardinale da Pio IV insieme con Ferdinando de' Medici, figlio del duca di Firenze Cosimo I. Si rivelò decisiva per questa nomina l'influenza del cardinale Ercole che, nel conclave del 1559, vista sfumare la propria candidatura, aveva favorito l'ascesa al soglio pontificio di Pio IV; a partire dall'estate del 1560, aveva quindi più volte sollecitato il pontefice affinché al nipote fosse concessa la porpora. Analoghe pressioni in favore del G. erano state esercitate dal fratello Guglielmo, duca di Mantova, dal cugino Cesare Gonzaga, duca di Guastalla, dal fratello di questo Francesco, nominato cardinale il 26 febbr. 1561, e dal vescovo di Fano Ippolito Capilupi.

La nomina del G., e ancor più quella del Medici, poco più che tredicenne, suscitarono scalpore nel mondo cattolico perché contrastavano con le deliberazioni del concilio di Trento. Anche l'imperatore Ferdinando I ritenne opportuno esprimere la sua contrarietà con una lettera confidenziale al pontefice, del 3 marzo 1563, in cui chiedeva che non si nominassero più cardinali troppo giovani o mancanti di adeguata istruzione.

All'interno del S. Collegio si era fatta sentire con particolare vigore l'opposizione del cardinale Ghislieri, il futuro Pio V, intransigente fautore di un rinnovamento dell'organizzazione ecclesiastica e dei costumi del clero. Pio IV, tuttavia, non tenne in alcun conto le argomentazioni dei suoi oppositori e non modificò le proprie decisioni: con una lettera autografa del 7 genn. 1563 le fece conoscere al duca di Mantova e con un'altra del 9 febbraio ne diede comunicazione al diretto interessato.

Con la nomina del G., che fu detto il cardinale di Monferrato e divenne, il 12 apr. 1563, presbitero titolare di S. Maria Nuova, la famiglia Gonzaga poté vantare, sia pure per un breve periodo, la presenza contemporanea nel Collegio cardinalizio di ben tre porporati (con Ercole e Francesco, figlio di Ferrante e cugino del Gonzaga).

Dopo la morte del cardinale Ercole, la notte fra il 2 e il 3 marzo 1563, Pio IV chiamò il G. a succedergli nella carica di vescovo di Mantova, dove egli si recò il 1° maggio. A causa dell'età, all'inizio fu solo amministratore della diocesi, divenendone vescovo titolare, con una dispensa papale, soltanto il 16 ott. 1564.

Il G. si recò a Roma il 27 marzo 1564 per ricevere dal papa il cappello cardinalizio. Morì a Mantova il 21 (o il 22) febbr. 1565 e fu sepolto presso l'altare maggiore della cattedrale di S. Pietro.

Fonti e Bibl.: G. Drei, Per la storia del concilio di Trento. Lettere inedite del segretario Camillo Olivo (1562), in Arch. stor. italiano, LXXIV (1916), pp. 269 s.; I. Donesmondi, Dell'istoria ecclesiastica di Mantova, II, Mantova 1616, pp. 203 s., 207 s., 210; A. Possevino iunior, Gonzaga, Mantuae 1628, pp. 736 s., 761, 763, 767; A. Aubéry, Histoire générale des cardinaux, V, Paris 1649, pp. 211-215; S. Agnelli Maffei, Gli annali di Mantova, Tortona 1675, pp. 879, 898 s.; A. Ciaconio, Vitae et res gestae pontificum Romanorum et S.R.E. cardinalium…, III, Romae 1677, coll. 943 s.; G.B. Intra, Di Ippolito Capilupi e del suo tempo, in Arch. stor. lombardo, s. 2, XX (1893), pp. 121, 127; P. Herre, Papsttum und Papstwahl im Zeitalter Philipps II, Leipzig 1907, p. 68; J. Šusta, Die römische Kurie und das Konzil von Trient unter Pius IV, III, Wien 1911, ad ind.; G. Drei, Intorno al pontificato di Pio IV ed al concilio di Trento, Roma 1918, pp. 74, 135-137; L. von Pastor, Storia dei papi, VII, Roma 1950, pp. 122, 226; F. Amadei, Cronaca universale della città di Mantova, a cura di G. Amadei - E. Marani - G. Praticò, II, Mantova 1955, pp. 595, 598 s., 732 s., 736 s., 739; A. Zazo, Il Comune di Benevento e un donativo al cardinal G. "protettore della città", in Samnium, XXXVI (1963), 3-4, pp. 139 s.; H. Jedin, Storia del concilio di Trento, IV, 1, Brescia 1979, p. 383; M.A. Romani, Fedeltà, "Familia", Stato. Guglielmo Gonzaga e la società di corte mantovana alla fine del Cinquecento, in "Familia" del principe e famiglia aristocratica, a cura di C. Mozzarelli, Roma 1988, pp. 351, 353, 360; G.B. Vigilio, La insalata. Cronaca mantovana dal 1561 al 1602, Mantova 1992, pp. 30, 42 s., 71; G. van Gulik - C. Eubel, Hierarchia catholica, III, Monasterii 1923, pp. 19, 40, 74, 234; Dict. d'hist. et de géogr. ecclésiastiques, XXI, col. 628.

Vedi anche
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