FEDERICO GUGLIELMO IV re di Prussia
Nato a Berlino il 15 ottobre del 1795 dal principe ereditario (poi Federico Guglielmo III) e da Luisa Augusta di Meclemburgo-Strelitz, morto il 2 gennaio 1861 a Sans-Souci (Potsdam). Ebbe ottima educazione dalla madre, ma rivelò presto natura piena di contrasti. Prese parte nel 1813 alle guerre di riscossa e sposò nel 1823 Elisabetta di Baviera: unione felice, ma senza prole. L'anno stesso intraprese il suo primo viaggio in Italia. La reazione del 1830 intanto distruggeva i compromessi che l'autorità regia aveva accettato nei trattati del 1814 e del 1815; e si delineava in Prussia un serio conflitto con la Chiesa di Roma per le provincie renane. F. G., succeduto al padre nel 1840 (7 giugno), affrontò le gravi questioni ancora pendenti con spirito liberale; ma si mostrò poi esitante sulla via verso una costituzione reclamata dai progressisti, simpatizzando piuttosto con l'idea di una monarchia patriarcale che con una forma costituzionale, e conservando orrore per tutto quanto sapeva di derivato dalla Rivoluzione. Non riuscì a contentare pertanto né i conservatori né i liberali.
Ai primi di aprile del 1847 F. G. inaugurò a Berlino la cosiddetta Dieta unita, ma il discorso inaugurale con cui invitava il popolo a stringersi attorno al sovrano per combattere le tendenze antireligiose e sovversive, non trovò favore. Il 18 marzo del 1848 la rivoluzione divampò a Berlino, ove l'ordine fu ristabilito dal fratello del re (Poi imperatore Guglielmo I) con fermezza e accorgimento, sì da costare poco spargimento di sangue, ma a F. G. ripugnava di usare le armi contro i sudditi: a cavallo, con una sciarpa a colori, simboleggiante l'unione germanica, traversò le vie della capitale e riscosse l'applauso delle turbe (21 marzo). Ma una settimana dopo rifiutò la corona imperiale su base democratica, offertagli dalla dieta di Francoforte, e con quest'atto diede un colpo mortale a quel parlamento. Cercò di costituire una confederazione degli stati germanici settentrionali, ma si trovò di contro l'Austria: dovette cedere alle umilianti condizioni che questa gli dettò a Olmütz nel novembre del 1850, e riadattarsi al vecchio ordinamento confederale.
F. G. dimostrò coraggio in occasione dei due attentati alla sua persona (1844 e 1850), ma prese sempre minor parte agli affari politici negli ultimi anni del suo regno, travagliato da un male cardiaco. Un primo colpo apoplettico (ottobre 1857) lo indusse ad affidare la reggenza al fratello, principe ereditario; e nell'inverno 1858-59 ritornò in Italia.
Bibl.: L. v. Ranke, in Allg. dt. Biographie, VII, pp. 729-76.