Federico (Federigo) Novello
Appartenente alla famiglia dei conti Guidi (v.), F. è ricordato fugacemente da D. in Pg VI 17 tra gli spiriti negligenti, che nell'Antipurgatorio si accalcano intorno al poeta per chiedere suffragi che affrettino la loro ammissione nel Purgatorio: Quivi pregava con le mani sporte / Federigo Novello.
F. era figlio del conte Guido Novello di Bagno che a Firenze per sette anni era stato vicario di Manfredi. " Per avere sposato una figliuola di Federico II, sorella del re Manfredi ", Guido Novello, precisa il Torraca, " chiamò uno dei suoi figli Manfredi ed un altro Federico ". Fu egli devoto quindi alla casa Sveva e al partito ghibellino, che dovette seguire il figlio Federigo, ucciso, sembra, da uno dei guelfi Bostoli di Arezzo (forse di nome Fumaiolo, oppure Fornaiuolo), nel 1289, nei pressi di Bibbiena, mentre aiutava i Tarlati di Pietramala (Anonimo). Diversamente però congetturano altri commentatori: alcuni lo dicono ucciso nel 1291 e, a quanto si afferma, in un combattimento, mentre cercava di riacquistare le terre che il comune guelfo di Firenze aveva tolto a lui l'anno innanzi durante la guerra di Arezzo, sempre da Fumaiolo, figlio di Alberto de' Bostoli di Arezzo. Non molto noti, né sicuri sono dunque i particolari sulla fine di Federigo.
F. fa parte di una folla in verità anonima: la fretta, l'impazienza con cui D. vuole liberarsi di quelle anime è la fretta di continuare il viaggio di purificazione ed è la fretta riparatrice di queste stesse anime negligenti. Nessuna irriverenza del poeta quindi verso questi ‛ postulanti '. La verità è che la fantasia di D. si concede una pausa, se vogliamo, di ordine strutturale. Ed è evidente il rapporto, se non altro strutturale, tra le richieste di suffragi di queste anime (e delle precedenti, sia pure vive di una ben altra vita poetica) e la domanda di D. sull'efficacia delle preghiere. Implicito, ma essenziale, è l'altro rapporto tra gli esempi di morte violenta (fin dal canto precedente) e l'invettiva politica che segue nello stesso canto. Quello che è qui da notare - ed è stato notato - è il contrasto tra la compostezza statuaria del trovatore Sordello e l'atteggiamento ben diverso del nobile F. Novello: l'unico particolare incisivo con cui il personaggio è delineato sia pure sommariamente ci dà il significato della figura di lui e di tutta questa folla di ammazzati brutalmente: pregava con le mani sporte, protese, in atto di supplicare.
Bibl. - Scartazzini, Enciclopedia; E.G. Parodi, in " Bull. " X (1903) 117; A. Roncaglia, Il canto VI del Purgatorio, in " Rass. Lett. Ital. " LX (1956) 409-426; G. Favati, Sordelto, in " Cultura e scuola " 13-14 (1965) 551-565.