RAFFAELE, Federico
Nato a Napoli il 4 giugno 1862, si laureò in scienze naturali in quella università (dove ebbe a maestri A. Costa e S. Trinchese) nel 1884. Fu assistente di A. Dohrn alla stazione zoologica (1885-1898) e in quegli anni conseguì la libera docenza in zoologia e quella in anatomia comparata. Dal 1898 al 1914 fu professore di anatomia comparata e zoologia all'università di Palermo, e dal 1915 al 1935 tenne la cattedra di zoologia in quella di Roma. È uno dei XL, socio corrispondente della R. Accademia nazionale dei Lincei, socio straniero della Linnean Society di Londra.
Dopo i primi lavori di sistematica zoologica (Lichomolgus parassita del mitilo) e di istologia (papille e organi di senso cutanei nei Pleuronettidi), si dedicò allo studio delle uova e larve dei Teleostei del Golfo di Napoli, descrivendo, in una monografia (1888) divenuta oggi classica, numerose uova galleggianti di pesci e stadî larvali e postlarvali, fino allora sconosciuti o poco noti. In seguito pubblicò altre descrizioni di uova di fondo e delle metamorfosi del Lepidopus. La sua attività si svolse poi più particolarmente in ricerche embriologiche sui Pesci, e specialmente: sullo spostamento della cavità embrionale dei Teleostei (1890), sullo sviluppo del sistema vascolare dei Selaci (1891), sul foglietto epidermico superficiale degli embrioni (1895) e sul sincizio perilecitico delle uova (1898) dei Teleostei. Eseguì anche varie ricerche, descrittive e sperimentali, sull'embriologia degli Anfibî, e su simili argomenti indirizzò varî allievi e collaboratori. A lui sono dovuti gli studî intorno allo sviluppo della linea laterale degli Anfibî (1900), sul modo come si chiude il neuroporo (1901), ed esperimenti varî di innesti (1901); mise in rilievo la probabile inesistenza del mesoderma gastrale negli Anfibî, ciò che è stato pienamente confermato dagli esperimenti dei ricercatori più recenti.
In seguito il R. si volse soprattutto a lavori di sintesi e di critica, fra cui ricordiamo: L'individuo e la specie (Palermo 1905); Il concetto di specie in biologia (in Scientia, 1907); Le nuove tendenze nelle teorie dell'evoluzione (1912); La visione microscopica della vita (1921); le critiche alla teoria cromosomica dell'eredità e a quella di J. Schmidt sulle presunte migrazioni dell'anguilla. Da ricordare ancora, oltre alle opere citate, le voci: embriologia; forma; istinto; ecc., nella Enciclopedia Italiana; La vita nel mare (Milano 1892); e la traduzione della Vita degli animali di A. E. Brehm (Torino 1926-29).