Govean, Felice
Giornalista e scrittore (Racconigi, Cuneo, 1819 - Torino 1898). Di famiglia di tradizioni giacobine, aderì agli ideali liberali e indipendentisti del Risorgimento. Trasferitosi a Milano si dedicò alla scrittura e diede alle stampe un volumetto, Il balilla (1848), che per il tema trattato – l’eroe popolare in lotta contro lo straniero – incontrò un grande successo di pubblico. Dopo aver pubblicato altri racconti e drammi storici con accenti sempre spiccatamente patriottici e popolari, diede vita a Torino con Giovan Battista Bottero e Alessandro Borella, entrambi medici, alla «Gazzetta del popolo», un foglio di chiara impostazione popolare che iniziò le pubblicazioni nel giugno del 1848 collocandosi nell’area della sinistra moderata molto vicina alla monarchia. Dalle colonne della «Gazzetta» Govean condusse le sue battaglie contro i privilegi ecclesiastici mentre la sua produzione letteraria e teatrale insisteva sui temi della libertà e dell’educazione dei ceti popolari. Volontario nel marzo del 1849 alla ripresa della guerra contro l’Austria, fece della «Gazzetta» il punto di riferimento del nascente movimento operaio torinese contribuendo alla creazione di società di mutuo soccorso e di biblioteche popolari. Avvicinatosi alle posizioni di Cavour, rimasto sempre convinto sostenitore delle battaglie anticlericali, nel 1859 fu tra i fondatori della loggia del Grande oriente d’Italia. Nel 1861 rinunciò alla direzione della «Gazzetta» e tentò di dar vita con poca fortuna a due nuovi giornali, «Conte di Cavour» e «Papà Camillo».