LA TORRE, Felice
Nacque da Domenico e da Domenica Pagano il 3 maggio 1846 a Savoca, presso Messina, e qui compì i primi studi. Trasferitosi a Messina, dopo aver conseguito, nel 1864, la licenza liceale classica, si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia dell'Università che frequentò per i primi quattro anni del corso, durante i quali si dedicò assiduamente agli studi di anatomia e di embriologia sotto la guida di F. Todaro, acquisendo una preziosa esperienza. Nel 1867, nel corso di una grave epidemia di colera che infierì su Messina, prestò volontariamente servizio di assistenza nel locale ospedale militare, dove fu assegnato ai reparti di chirurgia e di malattie veneree, e meritò il lusinghiero encomio delle autorità.
Iscrittosi al quinto anno della facoltà nell'Università di Napoli, dove fu allievo dell'anatomopatologo O. von Schrön e dell'oftalmologo M. Del Monte, il L. vi conseguì la laurea nel settembre 1870. Subito dopo, chiamato ad assolvere gli obblighi di leva, superò, presso il Comitato di sanità militare di Firenze, il relativo concorso come medico di battaglione: ammesso a prestare servizio stabile nell'esercito, dopo dieci anni, superati gli esami prescritti, pervenne al grado di capitano. In questo periodo effettuò una serie di viaggi e per tre anni soggiornò in Sardegna. Il suo temperamento alquanto irrequieto, tuttavia, causa tra l'altro di una dozzina di duelli sostenuti durante gli anni del servizio, sopportava con difficoltà la rigida disciplina e l'austerità dell'ambiente militare e nel 1882 il L. decise dunque di lasciare l'esercito. Si dedicò allora all'esercizio privato della professione, e si orientò in particolare verso l'ostetricia e la ginecologia, soprattutto dopo aver conosciuto N. Caminiti, il ginecologo formatosi presso la scuola francese che per primo praticò in Sicilia un'isterectomia per fibroma. Per completare la sua formazione teorica e pratica il L. volle frequentare le migliori scuole europee: per sei anni fu a Parigi, presso il Service de la Charité diretto dal famoso ostetrico P.-C. Budin e la clinica ostetrica universitaria di C.P. Pajot; quindi si recò a Vienna, a Friburgo, a Lipsia, a Berlino. Ebbe così modo di incontrare alcuni fra i più illustri clinici, con i quali stabilì duraturi rapporti di cordialità e amicizia.
Nel corso di queste esperienze si dedicò a studi di medicina generale (Il metodo antirabico Pasteur modificato, Bergamo 1886; La musica e l'igiene, studi ed impressioni. Definizione e origine della musica; azione dei suoni, influenza sull'organismo; effetti fisiologici, terapeutici e patologici, ibid. 1886; Igiene della bocca, ibid. 1887) e soprattutto a interessanti e dibattuti aspetti dell'ostetricia e della ginecologia (Du développement du foetus chez les femmes à bassin vicié; recherches cliniques au point de vue de l'accouchement prématuré artificiel, Paris 1887; Del processo intimo della fecondazione e delle leggi dell'eredità, in Giorn. internazionale delle scienze mediche, X [1888], pp. 838-846; Des conditions qui favorisent ou entravent le développement du foetus; influence du père. Recherches cliniques, Paris 1888).
Trasferitosi a Roma nel 1889, il L. vi fondò una struttura clinica ostetrico-ginecologica, l'Istituto La Torre, per l'esercizio pratico della specialità e lo svolgimento di un insegnamento libero parallelo a quello ufficiale universitario: ubicato presso gli antichi Orti Sallustiani, dotato di 6 posti letto gratuiti per le donne indigenti e di ambulatori ugualmente gratuiti, l'Istituto poteva disporre di una vasta casistica idonea a garantire una didattica moderna. Conseguita il 15 dic. 1890 la libera docenza in ostetricia e clinica ostetrica, nel suo Istituto il L. diede inizio per gli studenti del quinto e del sesto anno di medicina a un corso teorico-clinico articolato in tre lezioni settimanali teoriche e dimostrative e, presso l'ospedale di S. Spirito, a un corso operativo di due lezioni settimanali con esercitazioni sul manichino, sull'animale e sul cadavere. L'iniziativa ottenne un lusinghiero successo e, in breve, l'insegnamento fu dichiarato equipollente a quello ufficiale impartito presso la facoltà medico-chirurgica dell'Università di Roma. Il 30 maggio 1898 il L. conseguì la libera docenza in ginecologia e clinica ginecologica e l'anno successivo fondò a Roma il periodico specialistico La Clinica ostetrica, del quale fu direttore per circa un ventennio.
Profondo studioso della specialità, il L. fu autore di numerose osservazioni di anatomia normale e patologica, di fisiologia e patologia, di clinica e terapia ostetrico-ginecologica. Molto noto fu il metodo da lui ideato per arrestare le gravi emorragie ostetriche, la cosiddetta "emostasi La Torre", consistente nell'operare la costrizione dell'aorta addominale mediante la compressione esercitata da una fasciatura anelastica (Compression de l'aorte dans l'hémorragie post-partum, in Nouvelles Archives d'obstétrique et de gynécologie, IV [1889], pp. 152-187): l'intervento, applicato dall'autore anche nel trattamento delle emorragie degli arti inferiori, fu nuovamente eseguito alcuni anni più tardi, con la sola variante dell'impiego di un cordone elastico, dal chirurgo tedesco F. Momburg, ma la priorità della sua introduzione nella pratica clinica, dopo alcune incertezze e la decisa rivendicazione reclamata dal L., gli fu universalmente riconosciuta (Per la priorità della compressione dell'aorta addominale mediante fasciatura sul ventre. (Processo La Torre e non processo Momburg), in LaClinica ostetrica, XIII [1911], pp. 385-400 e in Riv. veneta di scienze mediche, LVI [1911], pp. 241-256; De la compression de l'aorte abdominale au moyen d'un bandage serré sur la taille, in Gynécologie, XVI [1912], pp. 26-39; Della priorità in generale della compressione dell'aorta addominale, in La Rass. di clinica e terapia, XI [1912], pp. 201-218). Oltre le varie descrizioni di casi clinici, di quadri anatomopatologici, di interventi specialistici (Osservazioni e note cliniche sulle infezioni puerperali, in Gazz. medica lombarda, s. 9, III [1890], pp. 221-225, 253-257, 264-266, 283-288, 293-295, 301-304; Sifilide e gravidanza, in Annali di ostetricia e ginecologia, XIV [1892], pp. 717-730; Quel est le mode de fermeture de l'abdomen qui paraît garantir le mieux contre les abcès, les éventrations et les hernies, in Gynécologie, II [1897], pp. 1-44; Une nouvelle classification des bassins viciés, in Obstétrique, II [1897], pp. 405-418; L'amputazione del collo dell'utero in rapporto alla gravidanza ed ai parti successivi, in Arch. italiano di ginecologia, I [1898], pp. 209-232; La cura elettrica delle malattie uterine, in LaClinica ostetrica, II [1900], pp. 173-179, 217-222, 453-461; Nature des fibromes utérins, in Annales de gynécologie et d'obstétrique, LIV [1900], pp. 323-331; Se il parto prematuro artificiale rappresenti un fallimento scientifico, in LaClinica ostetrica, V [1903], pp. 419-440; Perineorrafia col processo La Torre, in Il Policlinico, sez. pratica, XI [1904], pp. 655-660; Della sifilide uterina, in La Clinica ostetrica, VI [1904], pp. 357-372; Gravidanza eccezionalmente e gravemente complicata; parto distocico; morte della madre e del figlio, ibid., X [1908], pp. 217-231; Voluminoso polipo uterino gravemente complicato, inversione e perforazione durante l'operazione e rotture di antiche raccolte, con guarigione spontanea, ibid., pp. 289-300), un cenno particolare meritano gli studi condotti dal L. sull'anatomia e la fisiologia dell'utero i cui risultati furono subito noti e apprezzati nella comunità scientifica (La funzione emopoietica dei vasi uterini, Roma 1904; Del processo intimo dell'emostasi uterina post-partum, in Boll. della Società Lancisiana degli ospedali di Roma, XXV [1905], 4, pp. 141-160; Dei centri nervosi autonomi dell'utero e dei suoi nervi, in Bull. della R. Acc. medica di Roma, XXXIII [1907], pp. 21-50; Della struttura muscolare dell'utero; rapporti tra muscolatura e vasi; legature viventi, in Arch. italiano di ginecologia, II [1907], pp. 187-194; Dei gangli nervosi autonomi dell'utero, in LaClinica ostetrica, X [1908], pp. 60-64; Sulle modificazioni istologiche dei tessuti uterini per opera di sostanze ritenute d'azione contrattile sull'utero, ibid., XIII [1911], pp. 553-570 e in La Rass. di clinica e terapia, XI [1911], pp. 297-308; Degli intimi rapporti del peritoneo con il tessuto muscolare dell'utero, in La Clinica ostetrica, XV [1913], pp. 433-440) e le sue perizie medico-legali specialistiche (Parere medico-legale sopra un procurato aborto, ibid., V [1903], pp. 121-145; Aborto da causa traumatica. Relazione di perizia, ibid., XXI [1919], pp. 2-11, in collaborazione con G. Impallomeni).
Larghissima diffusione ebbe il suo manuale Elementi di ostetricia ad uso dei medici e degli studenti. (Lezioni fatte nell'Istituto ostetrico-ginecologico La Torre, negli anni scolastici 1893-94), in due volumi (Torino 1895-98), e lusinghiero successo riscosse la sua opera L'utero attraverso i secoli da Erofilo ai nostri giorni: storia, iconografia, struttura, fisiologia (Città di Castello 1917), contenente una gran mole di nozioni storiche, anatomiche e fisiopatologiche, che suscitò tra l'altro l'ammirazione dell'illustre istologo spagnolo S. Ramón y Cajal. Del L. si ricorda ancora lo scritto "di evasione" La musica al tribunale d'Igea (Milano 1910).
Alla brillante operosità clinico-scientifica, il L. affiancò una costante attenzione ai problemi sociali, nazionali, umanitari e politici: presidente dell'Associazione assistenziale Croce verde, fu tra i primi a prestare volontariamente la propria opera di soccorso nelle zone devastate dal terremoto che sconvolse la Marsica il 13 genn. 1915; prossimo al suo settantesimo anno di età, durante la Grande Guerra si arruolò nell'esercito e prestò soccorso ai militari feriti e ammalati. Sofferente dei postumi di due ictus che lo avevano colpito negli ultimi anni della sua vita, il L. morì a Roma il 12 genn. 1923.
Membro di numerose società scientifiche italiane e straniere, tra le quali l'Accademia medica e l'Accademia Lancisiana di Roma, dal 1894 al 1897 fu vicepresidente-cassiere della Società italiana di ostetricia, nel 1902 fece parte del comitato organizzatore del IV congresso internazionale di ginecologia e ostetricia a Roma, e nel 1913 fu uno dei revisori dei conti al XVIII congresso annuale della Società italiana di ostetricia. Il L. lasciò alla Biblioteca medica statale del Policlinico Umberto I di Roma un patrimonio di circa 1000 volumi, prevalentemente di ostetricia e ginecologia, tra i quali molti libri editi dal XVI al XVIII secolo da lui pazientemente raccolti, che costituiscono l'attuale fondo La Torre, preziosa fonte di studio per i cultori di storia della medicina e dell'ostetricia.
Il L. aveva sposato Anna de Stampa von Travers, dalla quale ebbe i figli Maria-Enrichetta e Fernando.
Altri scritti del L.: Il mio primo anno di pratica ostetrico ginecologica a Roma. Rendiconto clinico, Bergamo 1890; L'Istituto ostetrico ginecologico La Torre: rendiconto statistico di nove anni di pratica e d'insegnamento, Roma 1899; Curriculum vitae. Vita scientifica. Titoli e lavori. Risultati ottenuti, ibid. 1903.
Fonti e Bibl.: Necrologio, in La Clinica ostetrica, XXV (1923), pp. 2-6; Come era giudicato il prof. L., ibid., pp. 6-8; L. Verney, Il prof. F. L., Città di Castello 1923; A. Guzzoni degli Ancarani, L'Italia ostetrica, Siena 1911, pp. 432-436; S. Rocchetta, Musica e medicina negli scritti di F. L., in Minerva ginecologica, XXXII (1980), pp. 949-953; F. Crainz, La Società italiana di ginecologia e ostetricia nei primi cento anni della sua costituzione (novembre 1892 - novembre 1992), Roma 1992, pp. 5-23; I. Fischer, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte…, II, p. 869; Enc. Italiana, XX, p. 599.