Le Monnier, Felice
Editore (Verdun, Francia, 1806 - Firenze 1884). Cominciò la sua carriera come apprendista tipografo a Parigi. Dopo la rivoluzione del luglio 1830 in Francia, si trasferì a Firenze, dove trovò un posto nella stamperia Borghi e C. Nel giro di pochi anni ne divenne socio, ne rilevò la proprietà, cambiò il nome della società in Felice Le Monnier e C. e, infine, iniziò l’attività di editore. Nel 1842 divenne l’editore dell’Arnaldo da Brescia di Niccolini, che fece stampare a Marsiglia e introdusse poi clandestinamente in Italia. Fu questo l’inizio della fortuna della casa editrice. Nel 1844 avviò la pubblicazione della Biblioteca nazionale, raccolta di scrittori italiani antichi e moderni. Pubblicò anche numerosi opuscoli politici, legando in questo modo la sua attività ai convincimenti indipendentisti, unitari e monarchici. Nel 1861 acquisì il quotidiano «La Gazzetta del popolo», facendone uno strumento per sostenere la monarchia e le posizioni moderate. Con il trasferimento della capitale a Firenze cedette l’azienda alla società Successori Le Monnier, di cui tenne per un quindicennio la direzione.