FELIX (Φήλιξ)
1°. - Incisore di gemme, probabilmente liberto greco, vissuto a Roma all'inizio dell'Impero. Di lui si conosce solo una sardonica della Collezione Evans (Inghilterra), con la firma (Φήξιξ ἐποίει) e con il nome del proprietario (Καλπουρνίου Cεουήρου)): vi è rappresentato il ratto del Palladio, in uno stile vivace ed accurato che richiama, benché da lontano, la freschezza delicata del contemporaneo Dioskourides. La figura di Diomede, il cui schema è frequente nella glittica (cfr. Dioskourides, Solon, Gnaios, ecc.), pare ispirata ad un modello statuario (Conze, in Arch. Jahrb., iv, 1889, p. 87 ss. e tav. ii, 7); Odisseo e gli altri particolari sembrano invece aggiunti dall'autore. Altre gemme a firma F. sono moderne, opera dell'incisore settecentesco Felice Barnabé.
Bibl.: H. Brunn, Kunstsamml., iv, 1957, p. 503 ss.; A. Furtwängler, in Arch. Jahrb., III, 1888, p. 221, 312 ss., tav. X, 7 (= Kl. Schr., II, 1913, p. 233 ss., tav. XXVII, 7); id., Gemmen, I, tav. XLIX, 4; II, p. 232 s.; III, p. 355; C. Robert, Die antiken Sarkophagreliefs, II, p. 150 ss.; O. Rossbach, in Pauly-Wissowa, VI, 2, 1909, cc. 2170-2171, s. v., n. 24; B. Sauer, in Thieme-Becker, XI, 1915, p. 371.