PARIEU, Félix Esquirou de
Economista e finanziere francese, nato il 13 aprile 1815 a Aurillac, morto nel 1893 a Parigi. Avvocato, fu eletto membro dell'Assemblea costituente, alla quale nel settembre del 1848 presentò due notevolissimi rapporti: il primo per l'istituzione di un'imposta successoria fondata sul principio di progressività, anziché su quello di proporzionalità; il secondo per l'attuazione di un'imposta sul reddito. Dal 1849 al 1851 fu ministro dell'Educazione pubblica. Nel 1852 fu chiamato al Consiglio di stato, di cui fu successivamente vicepresidente e presidente. Nel 1856 venne chiamato a far parte dell'Accademia delle scienze morali e politiche; dopo la guerra del 1870 fu nominato senatore e conservò quell'ufficio sino al 1884. Si occupò soprattutto di questioni finanziarie, ma anche di questioni monetarie (difendendo il monometallismo aureo con argomentazioni tuttora interessanti) e di altri problemi economici.
Il suo Traité des impôts considérés sous le rapport historique, économique et politique en France et à l'étranger (voll. 5, Parigi 1862-65; 2ª ed., voll. 4, 1866-67; trad. it. nella Biblioteca dell'economista, 2ª serie, IX) è un'opera classica in materia. Ricordiamo pure: l'Hist. des impôts généraux sur la propriété et le revenu (Parigi 1856) e i Principes de la Science politique (Parigi 1870), in cui sono esposte le sue convinzioni politiche.