Psicologo (Poznań 1874 - Basilea 1948). Noto per avere costituito la seconda scuola psicologica di Lipsia, che si dedicò alla "psicologia genetica generale e strutturale", ha elaborato una teoria delle esperienze sentimentali primitive - e in generale ogni fatto psichico - in base alla quale esse avrebbero un carattere globale, sarebbero cioè informate alla "qualità del tutto" e sorrette da "strutture" fondamentali e permanenti. La "psicologia della totalità" (detta anche della struttura) di K. propiziò così il sorgere della Gestalttheorie, o "psicologia della forma".
Professore di psicologia nelle università di Buenos Aires (1906-08), di Halle (1910), di New York (Columbia Univ., 1912-13), di Lipsia (dal 1917), dove successe a W. Wundt, che era stato uno dei suoi maestri, fu il fondatore delle Arbeiten zur Entwicklungspsychologie (1915-41, 21 voll.) e delle Neue psychologischen Studien (1926-43, 15 voll.).
Tra le sue pubblicazioni si ricordano: Über Entwicklungspsychologie, ihre sachlichen u. geschichtlochen Notwendigkeit, in Arbeiten zur Entwicklungspsychologie (I Bd., I Heft, 1915); Der Verkehr. Eine psychologisch-moralische Betrachtung (1922); W. Wundt als deutscher Denker (1922); Der Strukturbegriff in der Psychologie (1924); Rückblik auf die 10. Tagung der deutschen philosophischen Gesellschaft (1929); Das Wesen der Gefühle (1930); Die Aufgaben der Psychologie an den deutschen Hochschulen (1932); Das Problem der Ganzheit, in Ganzheit und Form (1932); Zur Psychologie der Gemeinschaft (1935); Zur Philosophie und Psychologie der Ganzheit (post., 1953, raccolta di suoi scritti dal 1918 al 1940).