Feng Youlan
Filosofo cinese (Tanghe 1895 - Pechino 1990). Compiuti gli studi all’univ. di Pechino, ottenne poi il dottorato dalla Columbia University, dove studiò, all’inizio degli anni Venti del Novecento, con Dewey e Woodbridge. Fra gli anni 1937-46 compose alcune delle sue opere filosofiche più importanti, considerate il fondamento del suo sistema speculativo, meglio noto come xin lixue («nuova dottrina del principio»). In partic., in Una nuova filosofia del li (Xin lixue, 1939) elaborò i concetti metafisici basilari del suo pensiero, vale a dire il «mondo della realtà» (zhenji), il «principio» (li), la «materia» (qi) e la «totalità» o il «tutto» (dao o daquan). Ciò che esiste è il mondo reale e ogni cosa del mondo esiste grazie al «principio», che ne è tanto la ragion d’essere quanto la natura attuale. La realtà del «principio» è trascendente, oltre la particolarità delle singole cose e la sua esistenza è pertanto eterna. Il «principio» di una cosa già esiste in potenza e quindi prima dell’esistenza stessa della cosa: ne forma la natura, così segna l’inizio del suo esistere. Che si realizzi pienamente in armonia con il «principio» dipende però dal qi, a volte inteso da F. Y. come una sorta di «materia» indifferenziata, al di là dello spazio e del tempo, una pura e sola astrazione concettuale. L’Universo o il tutto (dao) è un processo senza fine in cui il qi illimitatamente realizza la totalità del «principio», e di cui solo la filosofia può comprendere la natura.