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fenilchetonuria

Dizionario di Medicina (2010)
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fenilchetonuria


Malattia caratterizzata da deficienza mentale causata da un errore congenito del metabolismo della fenilalanina, per un difetto dell’enzima fenilalaninaidrossilasi; è detta anche oligofrenia fenilpiruvica. Come conseguenza del deficit genetico, essendo bloccata la via principale del metabolismo della fenilalanina a livello della sua trasformazione a tirosina, entra in funzione una via secondaria: parte della fenilalanina viene convertita ad acido fenilpurivico che si ac­cumula nel sangue e viene escreto con l’urina as­sieme a suoi derivati; il livello della fenilalanina aumenta comunque considerevolmente in tutti i liquidi biologici, in particolare nel sangue. A carico del tessuto nervoso si verificano difetti di mielinizzazione del cervello e una progressiva demielinizzazione di aree precedentemente mielinizzate. I sintomi sono costituiti da insufficienza mentale, convulsioni, alterazioni del carattere. A seconda della espressione fenotipica del gene, la f. viene divisa in tre tipi. F. di tipo 1: vi appartiene la forma classica, caratterizzata da una concentrazione nel siero di fenilalanina superiore a 1.200 μmol/l per una completa perdita di attività dell’enzima fenilalaninaidrossilasi; l’accumulo di fenilalanina non metabolizzata causa grave ritardo mentale e sintomi neurologici (iperattività, aggressività, comportamenti autolesionisti, manierismi ripetitivi delle dita) e nel 25% circa dei casi compaiono crisi epilettiche (che iniziano a 6÷8 mesi) con spasmi in flessione, assenze e anche attacchi di grande male; è necessario eliminare la fenilalanina dalla dieta immediatamente dopo la nascita. F. di tipo 2: si riscontrano concentrazioni di fenilalanina nel siero da 800 a 1.200 μmol/l e una attività ridotta di fenilalaninaidrossilasi; in questo caso si possono tollerare piccole quantità di fenilalanina nella dieta. F. di tipo 3: è una forma nella quale le concentrazioni di fenilalanina nel siero variano da 250 a 800 μmol/l, pertanto nei soggetti affetti non si richiede controllo dietetico. Con la clonazione del gene per la fenilalaninaidrossilasi sono iniziati tentativi sperimentali di terapia genica della f., tramite tecniche di trasferimento genico che utilizzano retrovirus o adenovirus come possibili vettori.

Vedi anche
fenilalanina Amminoacido aromatico, di formula C6H5CH2CH(NH2)COOH. Esistono due stereoisomeri, otticamente attivi. L’isomero L è quello presente in natura nelle proteine. L’isomero D si trova pure in natura, in antibiotici peptici batterici. Solubile in acqua, poco solubile in metanolo ed etanolo. Contenuta nella ... metabolismo Il complesso delle trasformazioni chimiche che avvengono nelle cellule degli organismi eucarioti e procarioti in modo coordinato e finalizzato, al quale cooperano molti enzimi e sistemi multienzimatici intracellulari. Il metabolismo ha quattro funzioni principali e specifiche: ricavare energia chimica ... aspartame Nome depositato dell’estere metilico della l-aspartil-l-fenilalanina. Per il notevole potere dolcificante (circa 200 volte più del saccarosio) e per la completa assenza di tossicità, viene utilizzato come dolcificante non calorico (per bevande, in pasticceria ecc.). Per produrlo si fa largo uso delle ... dolcificante Sostanza naturale (per es., il saccarosio) o artificiale (per es., la saccarina) capace di dare sapore dolce ad alimenti e bevande. I dolcificante si possono dividere anche in calorici (carboidrati e alcol polivalenti) e non calorici, questi ultimi molto richiesti come sostituti del saccarosio.  ● L’impiego ...
Vocabolario
fenilchetonùria
fenilchetonuria fenilchetonùria s. f. [comp. di fenil- e chetonuria]. – In medicina, nome moderno dell’oligofrenia fenilpiruvica (v. fenilpiruvico).
tiroṡina
tirosina tiroṡina s. f. [der. del gr. τυρός «formaggio»]. – Composto organico, aminoacido della serie aromatica, derivato idrossilico della fenilalanina, presente nella maggior parte delle proteine e ottenuto inizialmente dalle proteine...
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