BORDEWIJK, Ferdinand
Narratore olandese, nato ad Amsterdam il 10 ottobre 1884.
Dopo tre volumi di racconti fantastici, Ftmtastische Vertellingen (1919-1924), in cui è chiara l'influenza di Edgar Allan Poe, B. trova il proprio tono nel breve romanzo Blokken ("Blocchi") del 1931, satira contro il collettivismo, e nel forte romanzo Bint (1934), ambientato in una scuola di terrore. Caratteristico di B. è l'ingrandimento fantastico, talvolta grottesco, talvolta mostruoso, della realtà, che arriva ad assumere proporzioni demoniache. Il suo romanzo più noto è Karakter ("Carattere", 1938), conflitto drammatico tra un padre e il figlio illegittimo. Altri sono: Apollyon (1941), Noorderlicht ("Aurora Boreale", 1948), Bloesemtak ("Ramo fiorito", 1955); i principali volumi di novelle e racconti sono: De Wingerdrank ("Il viticcio", 1937), Bij gaslicht ("Alla luce del gas", 1947), Het eiberschild ("Lo stemma della cicogna", 1949), De Korenharp ("Il vaglio", 1940), Vertellingen van generzijds ("Racconti dell'al di là", 1950), Mevrouw en Meneer Richebois ("Signora e Signor R.", 1954), De aktentas ("La cartella", 1958). Ha scritto anche drammi e saggi critici. Nel 1954 gli fu conferito il premio letterario "P. C. Hooft".
Bibl.: Pierre H. Dubois, Over F. Bordewijk, L'Aia 1953.