SCHILLER, Ferdinand Canning Saott
Nato nel 1864, di famiglia oriunda tedesca, professore all'università di Oxford poi a quella di Los Angeles in California. È il più notevole rappresentante del pragmatismo in Inghilterra, come il James e il Dewey in America. Alla dottrina, che ha sviluppata in saggi e volumi vivaci e acuti, egli ha dato il nome di umanismo, pur riconoscendo suo maestro il James; da ultimo peraltro lo Sch. ha sostituito il termine di volontarismo a quello di umanismo per accentuare e definire l'antitesi all'intellettualismo, al verbalismo, alle astrazioni e finzioni della logica dell'essere in sé, obiettivo, stabile e universale. Contro Platone, è sostanzialmente vero il protagoreo "l'uomo è misura di tutte le cose". Anche il pensare è un fare. Ogni giudizio risponde a un problema e ogni problema a uno scopo, e ogni scopo presuppone un interesse. La verità è quindi sempre un valore. La realtà non è precostituita di fronte a noi, è quale l'uomo via via la costruisce e l'ordina secondo i suoi bisogni, in modo cioè che risponda ai suoi fini. Si può quindi definire la verità, formalmente, come un valore logico; psicologicamente, come soddisfacimento di un intento conoscitivo; materialmente, come una pretesa di verità (truth-claim) che agisce ed è utile, e così si controlla; empiricamente, come dipendente dalle conseguenze dell'assumerla come verace. Lo Sch. ha finito anche col sostenere, sulla base dell'umanismo, la possibilità di una veduta metafisica (quella pluralistica), capace di soddisfare a tutti i bisogni permanenti dell'uomo, anzi col presumere di dare una nuova e più vera interpretazione della dottrina hegeliana e idealistica in genere, in quanto lo spirito umano, secondo l'umanismo, è appunto quello che via via crea la realtà in conformità dei proprî interessi.
Opere Principali: Riddles of the Sphynx, Londra 1891 (sotto lo pseudon. di A Troglodite); 2ª ed., 1894; nuova ed. rifatta, 1910; Axioms as Postulates, nel vol. Personal Idealism, a cura di H. Sturt, ivi 1902; Humanism, ivi 1903; 2ª ediz., 1912; Studies in Humanism, ivi 1907 (tr. fr. Jankelewisch, Parigi 1909); 2ª ed., 1912; Plato or Protagoras, Oxford 1908, Formal Logic, Londra 1912; 2ª ed., 1931; Problems of Belief, ivi 1924; Why Humanism?, in Contemporary British Philosophy, ivi 1924, I; Tantalus or the future of Man, ivi 1924; Eugenics and Politics, ivi 1926; Some Logical Aspects of Psychical Research, nel vol. The case for and against Psychical Belief, ed. da C. Murchison, Oxford 1927; Logic for use. An Introd. to the voluntarist Theory of Knowledge, Londra 1929; art. Pragmatism, in Encicl. Britannica, 19ª ed., 1929; Must Philosophers disagree and others Essays in Popular Philosophy, Londra 1934.
J. S. Mackenzie, Lectures on Humanism, Londra 1907; E. Chiocchetti, W. James e F. C. S. Sch., e Saggio di esposizione sintetica del prammatismo religioso di W. James e di F. C. S. Sch., in Riv. di fil. neoscolastica, 1910, pp. 142-158, e 1911, pp. 24-33, 212-231; D. Parodi, Le pragmatisme d'après W. James et Sch., in Revue de métaphysique et de morale, gennaio 1908; R. R. Rusch, Die pragmatische u. humanistische Strömung in der mod. englischen Phil., Lipsia 1906; P. R. Barton, Dr. Sch. on W. James a. on Realism, in Mind, aprile 1915; A. Aliotta, La reazione idealistica contro la scienza, Palermo 1912 (parte 1ª, sez. 2ª, c. 2); D. L. Murray, Pragmatism-Phil. Ancient a. Modern, with a Preface by F. C. S. Sch., Londra-New York 1912; W. Block, Der pragmatismus von Sch. u. James, nebst einem Excurs über Hypothese, diss., Monaco 1914, e in Zeitschr. f. Phil. u. phil. Kritik, V, 152 (1913); G. Gronau, Der Pragmatismus von James u. Sch., in Die Phil. d. Gegenwart, Langensalza 1919, pp. 59-81; U. Spirito, Il pragmatismo nella filosofia contemporanea, Firenze 1921; R. Knight, Mr. Sch. a. Non-Pragmatist Logic, in Proceed. of the Aristotelian Society, 1930-1931, n. s., XXXI; R. Metz, Die phil. Strömungen der Gegenwart in Grossbritannien, Lipsia 1935, II, spec. pp. 7-27.