TRAUTTMANSDORFF, Ferdinand conte di
Diplomatico austriaco, nato a Monaco di Baviera il 27 giugno 1825 da antica famiglia stiriana, morto nel castello di Friedau (Bassa Austria) il 12 dicembre 1896. Fu dapprima segretario d'ambasciata a Londra, poi consigliere di legazione a Berlino. Nominato nell'ottobre 1859 ministro plenipotenziario a Karlsruhe, riuscì ad attrarre il granduca di Baden nell'orbita della politica austriaca contro la Prussia. Dopo la guerra del 1866 fu trasferito a Monaco, dove non fu estraneo ai tentativi di conciliazione promossi dalla Baviera fra Austria e Prussia. Nel novembre 1868 fu promosso ambasciatore presso la Santa Sede. Il suo compito era particolarmente delicato, data la tensione dei rapporti fra l'Austria e il Papa. In Austria si delineava una reazione contro il clericalismo del decennio precedente: il concordato del 1855 venne denunciato, ristabilito il placet regio, ammonita la Curia romana contro ogni invadenza; e non si nascose un vivo allarme per l'annunciato dogma dell'infallibilità pontificia. T., conservatore e clericale, fece di tutto per appianare il conflitto; e fu in gran parte opera sua se non si venne a una rottura. Quando, nel settembre 1870, Roma divenne italiana, i rapporti erano già migliorati. Qualche tempo dopo, abbandonò il posto di Roma e la carriera diplomatica (1872). Membro dal 1870 della Camera dei Signori, ne divenne nel 1872 vicepresidente, e nel 1879 presidente, come rappresentante della tendenza clericale conservatrice. Ma il suo centro d'attività era la Corte, da quando, nel 1884, era stato nominato camerlengo dell'imperatore. Come tale, fu il rigido custode dell'etichetta e del cerimoniale, meritandosi il soprannome di Don Magnifico; ma fu anche munifico e intelligente intenditore d'arte, come custode delle ricchissime raccolte artistiche imperiali.