ACTON, Ferdinando
Nacque a Napoli il 16 luglio 1832 da Carlo. Guardiamarina nel 1849, raggiunse nel 1857, nella marina del Regno delle Due Sicilie, il grado di tenente di vascello. Nel 1860 comandò l'avviso borbonico "Elettrico" che portò in Sicilia il generale A. Nunziante. Passato nello stesso anno nella marina sarda, prese parte, come capo di Stato Maggiore aggiunto dell'ammiraglio Persano, all'assedio di Ancona. Entrato nel 1861 nella marina italiana col grado di capitano di fregata, nella guerra del 1866 ebbe il comando della corvetta "Etna"; successivamente fu capo di Stato Maggiore della squadra permanente (nel 1870, della squadra del Del Carretto, destinata a operare a Civitavecchia). Deputato del collegio di Amalfi durante la X e la XI legislatura (1867-74), appartenne alla destra. Contrammiraglio nel 1877, fu segretario generale nel 1878, durante il primo ministero Cairoli, essendo ministro della Marina E. Di Brocchetti, e poi ministro della Marina dal novembre 1879 al novembre 1883 durante il terzo ministero Cairoli e il quarto e il quinto ministero Depretis. Nel luglio 1880 e nel febbraio 1881 ebbe anche l'interim della Guerra. Fu nominato senatore l'11 genn. 1880.
Come ministro della Marina sostenne la convenienza di corazzate di piccolo tonnellaggio, nel quadro di una flotta numerosa e veloce, a preferenza delle grandi navi, ponendosi così in contrasto con S. di Saint Bon e B. Brin autori rispettivamente delle due polemiche pubblicazioni: La questione delle navi, Torino 1881, e La nostra marina militare, Torino 1881. Le sue dimissioni furono dovute agli accesi dibattiti suscitati da tale suo indirizzo di politica navale, da lui argomentato sulla base sia della lunghezza delle coste italiane, scarse di grandi porti, sia delle limitate risorse finanziarie del paese, ma dai suoi avversari, spinti anche dalla tendenza a favorire l'industria pesante, considerato troppo timido e antiquato. Si dovette comunque all'A, l'impulso dato alla costruzione delle torpediniere.
Col grado di vice-ammiraglio, conseguito nel 1883, comandò la squadra permanente (1884) e i dipartimenti marittimi di Napoli (1886) e di La Spezia (1888). Sempre nel 1888 diresse le grandi manovre navali (cfr. il suo opuscolo La flotta italiana alle grandi manovre ,Roma 1888).
Mori a Roma il 18 febbr. 1891, mentre era capo di Stato Maggiore della marina e presidente del Consiglio superiore di marina.
Bibl.: C. Randaccio, Storia delle marine militari italiane, I, Roma 1886, pp. 257, 299; A. V. Vecchi, Storia generale della marina militare, III, Livorno 1895, pp. 318 e passim; A. Gallizioli, Cronistoria del naviglio nazionale da guerra, 1860-1906, Roma 1907, pp. 174, 602-603; A. V. Vecchi, Memorie marinaresche, Roma 1911, pp. 94-100; G. Carocci, Agostino Depretis e la politica interna italiana dal 1876 al 1887, Torino 1956,pp. 309-310, 402-403 e passim.