LAZZARI (Lazari), Ferdinando Antonio (al secolo Lazzaro Maria)
Nacque a Bologna da Antonio e Diamante Martelli l'11 apr. 1678. Secondo padre G.B. Martini, studiò l'organo con G.B. Vastamigli, il violino con D. Gabrielli e il contrappunto con G.P. Colonna e P. Degli Antoni. Il 19 luglio 1693 chiese di poter vestire l'abito dei minori conventuali di S. Francesco di Bologna; ancora novizio, si mise in luce per le abilità nel canto e nel suono dell'organo. Secondo Martini, il 1° ott. 1694 pronunciò la solenne professione di fede assumendo il nome di Ferdinando Antonio. Dal 1695 fu aggregato al convento di S. Francesco d'Assisi, ove si perfezionò negli studi musicali sotto la guida di G.A. Ferrari (Ferrario) e G.M. Po, e tenne i posti di secondo e primo organista. Il 31 maggio 1702, rientrato da poco a Bologna, fu nominato maestro di cappella in S. Francesco; mantenne l'incarico sino al 19 dic. 1705, quando chiese di poter prendere servizio nella chiesa di S. Maria Gloriosa dei Frari di Venezia.
Nel 1711, secondo Martini, "fece la decorossissima funzione nell'assuntione al trono imperiale di Carlo VI imperatore per comando del prencipe Filippo Ercolani ambasiatore ordinario alla Republica di Venezia" (Scrittori di musica); il 12 luglio 1712 fu a Bologna per dirigere le musiche nell'ottavario successivo alla canonizzazione di Caterina de' Vigri. Affetto da cecità, nel 1713 rientrò stabilmente nel convento bolognese; il 2 dic. 1719 venne accolto tra i padri superiori.
Morì a Bologna il 19 apr. 1754, ed ebbe sepoltura nella chiesa attigua al convento.
Tra le composizioni del L. oggi conosciute, tutte manoscritte, figurano mottetti, pezzi di messa, un concerto e una sonata strumentale. Nel Civico Museo bibliografico musicale di Bologna si conservano: un Gloria a 8 voci, con archi, tromba e continuo, del 1702 (AA.167); un Kyrie a 5 voci, del 1703 (AA.170), e uno a 8, del 1704 (AA.171), con archi e continuo; i mottetti Cum invocarem a 4 voci, con archi e continuo (AA.169), e Crudelissimi regnanti a 8, con archi, due trombe e continuo, per la festa degl'Innocenti (AA.168). Nel convento di S. Francesco: Et incarnatus, del 1702 (Passarini I-8), e un Magnificat a 4, con archi e continuo (L.I-13). Nell'Archivio di S. Petronio: una sonata a sei, con due trombe (L.1). Nella Biblioteca comunale di Assisi: State in pace (N.170/3) e Quas lete ridentes, per il giorno di Natale (N.175/5); mottetti per soprano solo, archi e continuo, e Tangite cordas, mottetto per contralto, archi, due trombe e continuo (N.176/2). Nella Nationalbibliothek di Vienna: Haec est dies, mottetto a 4 voci con archi e continuo (17569, cc. 2-20); Organa lyrae tibiae, Hic regales assurgite e O quam clara, per voce sola, archi e continuo (cc. 21-78), e un concerto con trombe (cc. 168r-176r).
Del L. si ricordano anche, attraverso i soli libretti superstiti (oggi nel Civico Museo bibliografico musicale), gli oratori Il Mosè gittato nel Nilo (libretto di M.F. Bevilacqua, Rimini 1700, convento di S. Francesco), Santa Maria Maddalena de' Pazzi (G.B. Taroni, Bologna 1704, e Ravenna 1717, chiesa di S. Sebastiano) e L'Innocenza diffesa da s. Antonio da Padova (Id., Cremona 1705, chiesa di S. Francesco).
Dell'attività compositiva del L. ci offre un panorama anche G.B. Martini nel suo Indice delle composizioni di musica del p. F. Lazari che sono appresso di me (Bologna, Civico Museo bibliografico musicale, H.61, cc. 187r-188r, e H.67, cc. 162r-164r), in cui sono elencate numerose messe (e parti di messa) e mottetti di cui oggi non conserviamo altrimenti notizia; il L. figura inoltre nella galleria di ritratti martiniana con un olio su tela di anonimo. Nelle pagine che dedica al L., L. Busi ricorda inoltre un Dies irae manoscritto "fra la musica antica raccolta da mio padre".
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Bologna, Corporazioni religiose, Fondo demaniale, Pp. minori conventuali di S. Francesco, Partiti e consigli, 260/4392, cc. 106v-107r, 126r; 261/4393, c. 179r; 262/4394, cc. 62, 89r; 263/4395, c. 72v; 211/4343: F. Angiolini, Descrizione dei morti sepolti nella chiesa de rr. padri minori conventuali di S. Francesco, 1780, p. 139; Bologna, Arch. generale arcivescovile, Registri battesimali della cattedrale, 131 (1678), c. 87v; Ibid., Civico Museo bibliografico musicale, Mss., I.60: G.B. Martini, Scrittori di musica. Notizie storiche, e loro opere, II, pp. 419 s.; Miscellanee martiniane, H.60, p. 43; H.61, c. 181; H.64, pp. 43, 51, 55; H.67, c. 60v; Ibid., Biblioteca comunale dell'Archiginnasio, B.417, f. 1: Bononcini, Cronica del monastero e chiesa di S. Francesco di Bologna, e de fatti più ragguardevoli, trascrizione di B.A.M. Carrati, p. 57; G. Gaspari, Catalogo della Biblioteca del Liceo musicale di Bologna, II, Musica sacra, Bologna 1890, pp. 91, 249, 447; V, Catalogo dei libretti d'opera in musica, a cura di U. Sesini, ibid. 1943, pp. 263 s.; L. Busi, Il padre G.B. Martini, musicista-letterato del secolo XVIII, Bologna 1891, pp. 232-234; D. Sparacio, Musicisti minori conventuali, in Miscellanea francescana, 1925, n. 25, marzo-giugno, pp. 82 s.; Catalogo delle opere musicali teoriche e pratiche….Città di Bologna. Archivio e Museo della basilica di S. Petronio, a cura di A. Bonora - E. Giani, Parma 1939, p. 141; Assisi: la cappella della basilica di S. Francesco, I, Catalogo del fondo musicale nella Biblioteca comunale di Assisi, a cura di C. Sartori, Milano 1962, p. 240; Convento di S. Francesco di Bologna, Biblioteca del Convento di S. Francesco di Bologna: catalogo del fondo musicale, II, I manoscritti, a cura di G. Zanotti, Bologna 1970, p. 144.