Galiani, Ferdinando (noto come l'abate G.)
(noto come l’abate G.) Economista e letterato (Chieti 1728 - Napoli 1787). Di intelligenza precoce e vivace (a 16 anni aveva già scritto dissertazioni di argomento politico, economico e archeologico), nel 1751 pubblicò il trattato Della moneta (1751; 2ª ed. con aggiunte, 1780) in cui è esposta una limpida teoria del valore, basata sull’utilità e rarità dei beni, che tende a dimostrare come dai rapporti tra domanda e offerta nasca «l’equilibrio del tutto». Del 1754 è il trattato Sulla perfetta conservazione del grano. Dal 1759 al 1769 fu a Parigi come segretario e a volte ‘incaricato d’affari’ dell’ambasciata del Regno di Napoli: conversatore brillante e ricercato, strinse amicizia, tra gli altri, con Diderot, F.-M. Grimm e M.me d’Épinay. Gli editti del 1764 sulla libera esportazione dei grani lo trovarono dapprima consenziente; ma poi si volse contro il liberismo economico dei fisiocrati, sostenendo – negli otto Dialogues sur le commerce des blés (1770) – che le misure economiche vanno adattate alle contingenze di tempo e di luogo. Egli inoltre contestò la teoria fisiocratica della superiore produttività dell’agricoltura, affermando che il settore industriale, libero da influssi stagionali, consente maggiori incrementi. Tornato a Napoli, ebbe altri incarichi e tenne da allora con i suoi amici francesi una nutrita corrispondenza, che è considerata il suo capolavoro. Tra le altre opere che pubblicò, si ricordano il famoso libretto per la musica di G. Paisiello, il Socrate immaginario, scritto (1775) in collaborazione con G.B. Lorenzi, un trattatello sul Dialetto napoletano (1779) e un vocabolario del medesimo dialetto (post., 1789), un volume sui Doveri dei principi neutrali.