FERDINANDO I el Magno, re di Castiglia e di León
e di Figlio di Sancho el Mayor, re di Navarra, nella ripartizione dei regni paterni (1035) ebbe la Castiglia. Sposò la sorella di Bermudo III re di León; e tale matrimonio fornì subito al nuovo principe il titolo per ampliare i suoi dominî, perché, avendo Bermudo alla morte di Sancho rinnovato i tentativi per riprendere i territorî perduti in precedenza in una guerra contro lo stesso Sancho, ed essendogli stata sfavorevole la sorte delle armi a Tamarón (1037), ove fu vinto e ucciso dalle forze collegate dei fratelli Ferdinando e García re di Navarra, F. occupò il suo regno e dal vescovo Servando si fece incoronare re di Castiglia e di León. Dipoi, venuto in lotta anche con García, che come primogenito avrebbe voluto avere un'effettiva supremazia su tutti gli stati del padre, lo vinse ed uccise ad Atapuerca (1054). E da allora in poi, sebbene egli avesse lasciato autonoma gran parte della Navarra, dandola come regno indipendente a Sancho IV figlio del morto, e sebbene in Aragona continuasse a regnare il fratello Ramiro I, pur tuttavia poté considerarsi il vero sovrano della Spagna cattolica e assumere il titolo di emperador, a significare anche la sua autonomia dall'Impero. Poi con le forze di tutto lo stato mosse contro i musulmani, e in questa lotta acquistò vasti territorî e fama di ottimo condottiero. Dalla parte del Portogallo s'impadronì di Viseo, di Lamego (1057) e poi di Coimbra (1064); costrinse a pagare un tributo di vassallaggio i re di Toledo, di Saragozza e di Badajoz; invase i territorî del re di Siviglia, obbligando al tributo anche quel re al-Mu‛taḍid e ottenendo il corpo di Sant'Isidoro (1064); ma quest'ultima campagna fu interrotta dalla morte, che lo raggiunse in León il 27 dicembre 1065. Il suo regno fu diviso tra i figli: Sancho II ebbe la Castiglia, Alfonso il León, García la Galizia, Urraca la signoria di Zamora, Elvira quella di Toro.
Tale partizione, che interruppe l'iniziata unificazione della penisola iberica, distrusse molti dei benefici risultati dell'attiva opera del monarca, che a tale unificazione aveva mirato in vita. Tuttavia della sua politica restò la trasformazione in stato di notevole forza della Castiglia, elevata a regno, accresciuta con territorî che cominciarono a formare quella che poi fu detta Castilla la nuevo, e destinata a divenire il centro effettivamente unificatore della Spagna. Inoltre, continuando la politica del padre, F. molto si adoperò perché nei proprî stati penetrasse la contemporanea civiltà europea; e finalmente, mosso dalla passione religiosa, diede l'opera sua per la riforma dei costumi degli ecclesiastici.
Bibl.: Per le fonti, cfr. R. Ballester y Castell, Las fuentes narrativas de la historia de España durante la Edad Media, Palma 1908; e specialmente la Cronica Silense, Madrid 1921; M. Gómez-Moreno, Introducción a la Historia Silense, Madrid 1921.