FERDINANDO I imperatore d'Austria
Nato a Vienna il 19 aprile 1793, morto a Praga il 28 giugno 1875. Figlio primogenito dell'imperatore Francesco II e della sua seconda moglie Maria Teresa, fu afflitto per quasi tutta la vita da fenomeni di epilessia, e perciò fu tenuto dal padre lontano dagli affari. Compì lunghi viaggi anche nei territorî italiani dell'Impero, sorvegliato da uomini di fiducia dell'imperatore. Nell'autunno del 1830 F. fu condotto dal padre a Presburgo, ove era radunata la dieta che lo riconobbe re d'Ungheria. Il 27 febbraio 1831 gli fu data in sposa la principessa Marianna di Sardegna, figlia di Vittorio Emanuele I, che si consacrò interamente al consorte. Nondimeno, quando il 2 marzo 1835 morì l'imperatore Francesco e F. fu chiamato a succedergli, fu costituita la Staatsconferenz, composta di Metternich, degli arciduchi Luigi e Francesco Carlo, rispettivamente zio e fratello di F., e del ministro F. A. Kolowrat, vero consiglio di reggenza mal congegnato. Nel 1836 F. fu incoronato a Praga re di Boemia come Ferdinando V. Nel 1838 l'imperatore si recò a Milano per farsi incoronare re del Lombardo-Veneto. Questo viaggio fu accompagnato e seguito da una serie di grazie verso i superstiti delle repressioni opposte da Francesco I ai tentativi riformatori del 1821. La cieca difesa dello statu quo fu in sostanza la linea di condotta della Staatsconferenz, la quale non seppe prevenire i moti dell'inverno 1848, che nel marzo condussero alla caduta del Metternich, dopo che F. ebbe rifiutato di dare l'ordine di respingere a fucilate le dimostrazioni degli studenti viennesi quando chiedevano il mutamento di regime. Il più progressista fra i ministri, il conte K. F. di Ficquelmont, fu designato da F. a capo del governo. Dal marzo al maggio l'eccessiva arrendevolezza dell'imperatore di fronte alle richieste popolari diede la prova dell'impossibilità di mantenerlo sul trono in tempo di crisi. Dimessosi il Ficquelmont, l'imperatrice Marianna seppe indurre il consorte ad abbandonare la capitale nella seconda metà di maggio, rifugiandosi ad Innsbruck. Quivi egli resistette fino all'agosto alle pressioni dei rivoluzionarî, perché ritornasse a Vienna. Il ritorno a Vienna, sebbene avesse ricevuto una spinta decisiva da un voto del Reichstag austriaco del 29 luglio, parve consigliabile all'imperatrice e all'arciduchessa Sofia per poter fronteggiare l'atteggiamento sempre più minaccioso del governo ungherese. Il capo di questo, il conte Luigi Batthyány, aveva strappato all'imperatore i manifesti del 10 giugno contrarî alle rivendicazioni del bano di Croazia; ma la politica aggressiva del Kossuth ne aveva ben presto annullato gli effetti e l'invito della dieta di Pest a F., perché riparasse in Ungheria, arrischiava di tramutarsi in, una sorta di trappola. L'assassinio del generale F. Ph. Lamberg diede l'ultimo impulso alla decisione presa dall'imperatore in principio d'ottobre di romperla col Kossuth. Questi raddoppiò gli sforzi per suscitare torbidi anche a Vienna, che culminarono con l'assassinio del ministro della guerra T. Baillet v. Latour (6 ottobre). Nello stesso giorno l'imperatore dovette ricevere una deputazione dei rivoltosi, che chiedevano un'amnistia anche per gli uccisori del Latour. F. diede vaghi affidamenti, ma la mattina seguente, per suggerimento della moglie abbandonò il palazzo di Schönbrunn e firmò un manifesto per invocare l'aiuto dei sudditi leali contro l'incombente anarchia. La maggioranza del Reichstag si rifugiò a Brünn, mentre l'imperatore, a partire dal 17 ottobre, fissò la sua residenza ad Olmütz, affidando al maresciallo Windischgraetz il comando delle truppe fedeli. Dopo la riconquista di Vienna da parte delle truppe del Windischgraetz, fu chiamato alla testa di un nuovo ministero il principe Felice Schwarzenberg. Questi, in pieno accordo con l'imperatrice Marianna, persuase F. ad abdicare in favore del nipote Francesco Giuseppe, figlio dell'arciduca Francesco Carlo e di Sofia. L'atto di abdicazione fu firmato il 2 dicembre 1848 e comunicato solo il 20 al Reichstag. Dalla fine del 1848 alla morte, F. visse ritiratissimo, segnatamente a Praga.
Bibl.: J. Helfert, Gesch. d. österr. Revolution, ecc., Friburgo 1907; A. von Hübner, Ein Jahr meines Lebens, Lipsia 1891; L. Kolowrat-Krakowsky, Meine Erinnerungen, Vienna 1905; Bonne du Montet, Souvenirs, Parigi 1904; F. M. A. de Ségur-Cabanac, Journal, Vienna 1910; H. Friedjung, Österreich von 1848 bis 1860, Stoccarda 1908; V. Bibl, Kaiser Franz und sein Erbe, Vienna 1922.