Ferdinando IV di Castiglia
IV Sovrano di Castiglia e di León (n. 1285 - m. Jaén 1312); regnò al tempo della visione dantesca, e pertanto quasi certamente a lui è da riferire l'espressione quel di Spagna nella rassegna dell'aquila: Vedrassi la lussuria e 'l viver molle / di quel di Spagna e di quel di Boemme, / che mai valor non conobbe né volle (Pd XIX 124-126), anche se molti degli antichi commentatori pensano ad Alfonso X il Savio: " questo fu lo re Alfonso di Spagna, che eletto imperadore lasciò l'impresa de lo imperio, e per viltà d'animo non la seguitò " (Buti). Altri osservano che si tratta del re di Spagna, senza precisare. Non si può pensare al figlio di Alfonso X, Sancio IV, re dal 1284 al 1295 (Bennassuti), e meno ancora a Giacomo II d'Aragona (Aroux), di cui peraltro l'aquila dirà ai vv. 136-138.
F. nacque dal re Sancio IV e da Maria de Molina, e alla morte del padre (1295), a soli nove anni fu proclamato re a Toledo. L'intelligenza e l'energica prudenza della madre riuscirono a salvargli il trono, che gli era conteso da vari pretendenti, in uno dei periodi più turbolenti della storia della Castiglia. Raggiunta la maggiore età, F. concluse la pace coi nemici interni ed esterni, e di uno di essi, Dionigi l'Agricola re di Portogallo (v.), sposò la figlia; si accordò col re d'Aragona e con lui fece guerra ai musulmani di Granata, ottenendo Gibilterra e altre città.
Di lui non si ricorda la lussuria e 'l viver molle, ma la leggenda, respinta dalla critica moderna, lo chiamò " El Emplazado ": il re sarebbe morto prematuramente proprio al termine di trenta giorni fissato da due cavalieri, i fratelli Carvajales, perché comparisse con essi davanti a Dio per dar conto della morte ingiusta a cui li aveva condannati.
Bibl.-A. Benavides, Memorias del reinado de don Fernando IV de Castilla, Madrid 1860; C'rónica de don Fernando IV, ediz. C. Rosell, ibid 1953 (" Biblioteca de Autores Españoles ", LXVI).