Scrittore e uomo politico italiano (Firenze 1841 - Monsummano, Pistoia, 1928). Giornalista e insegnante, partecipò alla vita politica come militante dei liberali di sinistra: fu deputato, due volte ministro, senatore e commissario civile della Colonia Eritrea. Scrisse, fra le molte cose, testi teatrali, saggi e libri di memorialistica, sempre distinguendosi per finezza letteraria.
Esordì con una serie di lavori per il teatro fra i quali ebbero particolare fortuna i suoi proverbî drammatici, in martelliani (Chi sa il gioco non l'insegni, 1871; Il peggio passo è quello dell'uscio, 1873; ecc.). Si diede poi al giornalismo, acquistando larga fama con cronache teatrali, artistiche e letterarie (firmate spesso con lo pseudonimo di Fantasio) e con la sua illuminata attività di direttore del Fanfulla della Domenica (1879-82), che fu la prima rassegna letteraria a carattere nazionale e di spiriti moderni, e della Domenica letteraria (1882-83). Attratto quindi dalla vita politica, M. fu deputato al parlamento, sottosegretario (1884) e poi ministro dell'Istruzione pubblica (1892-93), commissario civile della Colonia Eritrea (1897-1900) e più tardi ministro delle Colonie (1915-16); nel 1923 fu nominato senatore. Dalle sue esperienze coloniali nacquero gli scritti: Nell'Africa italiana, 1891; Cose africane, 1896; Relazione sulla colonia Eritrea, 1913. E tante esperienze giovarono largamente allo scrittore, testimone e documentatore acuto e arguto del proprio tempo: si ricordano gli articoli e i saggi compresi in Fra un sigaro e l'altro (1876), Di palo in frasca (1891), Al teatro (1895), Simpatie. Studî e ricordi (1900), Pagine raccolte (1912), ecc., ma soprattutto i due volumi di memorie, Confessioni e ricordi (Firenze granducale) del 1922 e Confessioni e ricordi (1859-1892), pubblicato nel 1928, dopo la sua morte, serie di disegni e di esemplari ricostruzioni della Firenze ottocentesca. Anche i suoi racconti (soprattutto A Pieriposa, 1920) mostrano una fine arte letteraria. M. promosse inoltre importanti iniziative culturali, dalle collezioni di classici italiani alla pubblicazione di memorie (come quelle di Giusti) e di carteggi (come quello Guerrazzi-Brofferio), riguardanti la storia del Risorgimento, non trascurando né il campo scolastico né quello della letteratura per l'infanzia.