RANALLI, Ferdinando
Letterato, nacque a Nereto (Teramo) il 2 febbraio 1813, insegnò storia e lettere a Pisa e a Firenze fu deputato al parlamento nazionale e morì a Pozzolatico (Firenze) l'11 giugno 1894. Spirito acuto e bizzarro, classicista e purista fervente, fu avverso al romanticismo e pensò e scrisse come un cinquecentista.
A questi principî s'informano i suoi Ammaestramenti di letteratura (1840) più volte ristampati. Numerose sono le opere storiche e politiche, tra le quali una Storia delle belle arti in Italia (1847), le Lettere intorno ai presenti fatti d'Italia (1847), un opuscolo Della riforma toscana (1848), La storia d'Italia dal 1846 al 1859 che, nel 1875, continuò con l'Italia dopo il 1859, un volume Del riordinamento politico d'Italia (1859), nel quale sostiene l'idea d'una lega di stati italiani, compresa l'Austria un opuscolo Della quistione romana (pubblicato il 6 settembre 1870) nel quale nega la possibilità della coesistenza in Roma del re e del papa, le Lezioni di storia (1867) e il Trattato del modo di applicare la critica e la filosofia ai fonti della storia (1872). Lasciò memorie importanti e gustose.
Bibl.: F. Lasinio, in Atti dell'Accademia della Crusca, 1895; E. Masi, Memorie inedite di F. R., ecc., Bologna 1899; G. Rossi, L'ultimo dei puristi, in Varietà letterarie, Bologna 1912; R. Zagaria, Tre puristi. Lettere inedite di A. Cesari, L. Angeloni, F. R., in Rass. critica d. lett. ital., XXVIII-XXX.