Figlio (S. Ildefonso 1784 - Madrid 1833) di Carlo IV e di Maria Luisa di Parma. Malvisto dal padre per influsso del favorito M. Godoy Álvarez, intrigò con Napoleone contro il padre e per questo subì nel 1807 un processo dal quale fu assolto. Invasa la Spagna dalle truppe francesi, F. fu dal popolo contrapposto al padre, che il 20 marzo 1808 fu costretto ad abdicare in suo favore; ma nel convegno di Baiona dell'aprile 1808 si trovò a un tempo privato del trono e costretto a partire per la Francia, ove peraltro mantenne buone relazioni con Napoleone e con Giuseppe Bonaparte. Reintegrato nel trono nel 1814, si rivelò sovrano reazionario e tirannico, perseguitando gli stessi patrioti doceañistas che nel 1812 avevano lavorato per lui, e instaurando un regime di terrore. Costretto dalla insurrezione di Cadice (genn. 1820) a ripristinare l'abolita costituzione del 1812, ritornò, dopo la vittoria delle truppe inviate dalle potenze della Santa Alleanza (1823), al più feroce assolutismo. Non avendo avuto eredi maschi dalle quattro successive mogli (1802: Maria Antonietta Teresa di Napoli; 1816: Isabella di Braganza; 1819: Maria Giuseppa Amalia di Sassonia; 1829: Maria Cristina di Napoli), abrogò nel 1829 la legge salica a favore della figlia Isabella II, e diede così origine alle guerre carliste.