FERDINANDO VII re di Spagna
Nato a S. Ildefonso il 13 ottobre 1784, morto a Madrid il 29 settembre 1833. Figlio di Carlo IV e di Maria Luisa di Parma, crebbe in un ambiente ostile, poiché il Godoy, onnipotente alla corte, riuscì ad alienargli l'animo del debole genitore. Il 21 agosto 1802 sposò Maria Antonietta Teresa, figlia del re di Napoli, e i due sposi vissero in perfetto accordo fino al 1806, quando la principessa si spense misteriosamente. Respinta la proposta fattagli di contrarre matrimonio con una principessa Borbone, il giovane scrisse a Napoleone I, chiedendogli la mano di una sua parente. L'imperatore, che già aveva concepito il pensiero di farsi padrone della penisola iberica e di darla a suo fratello Giuseppe, per mezzo del suo ambasciatore, Beauharnais, coltivò le illusioni del giovine principe, ma, scoperto l'intrigo, F. fu arrestato e gli fu intentato processo (1807), dal quale fu però assolto. Intanto il Murat invadeva la Spagna, e subito dopo il popolo, insorto contro Carlo IV, lo costringeva ad abdicare (marzo 1808) in favore di F. Sennonché il Murat, entrato in Madrid il 28 marzo, dietro le istruzioni dategli da Napoleone I, non osservò quella successione al trono e parve anzi ascoltare con benevolenza le ragioni di Carlo IV, che affermava essergli stata imposta con la forza l'abdicazione; di più persuase F. a partire (10 aprile). A Baiona F. s'incontrò (28 aprile) con Napoleone, che, dopo avergli fatte buone accoglienze, gli fece comunicare la sua ferma volontà che i Borboni non dovessero più regnare sulla Spagna. Nel frattempo era giunto a Baiona Carlo IV ed entrambi inveirono contro F., ritenendolo responsabile della rivolta di Madrid (2 maggio), che era stata repressa dal Murat. Forzato ad abdicare (6 maggio 1808) in favore del padre, che già aveva ceduto i suoi diritti al trono, F. fu confinato nel castello di Valençay, dove rimase fino al 1814; mentre i suoi sudditi, ordinati in guerriglie, combattevano per l'indipendenza della patria, egli non si peritò di mantenere buone relazioni con Napoleone I e financo con Giuseppe, che gli aveva usurpato il trono. Tornato in Spagna, si dimostrò sovrano reazionario: abolì la costituzione che gli Spagnoli si erano data nel 1812 e iniziò un regime di terrore, ristabilendo 5 gesuiti e l'Inquisizione, perseguitando i patrioti, molti dei quali furono giustiziati o esiliati. Un'insurrezione scoppiata a Cadice fra le truppe che dovevano essere inviate contro le colonie americane ribellatesi (gennaio 1820) segnò il principio di un'insurrezione capitanata dal Riego e dal Quiroga. Fu proclamata la costituzione del 1812 e indette le Cortes. F. fu costretto a giurare l'osservanza del nuovo ordine di cose (9 luglio 1820); ma contro i provvedimenti presi in senso liberale dalle Cortes insorse il partito assolutista e tutta la Spagna fu in preda alla guerra civile. Fu allora che le potenze della Santa Alleanza andarono in aiuto di F. e la Francia spedì un esercito di 100.000 uomini al comando del duca d'Angoulème: anche Carlo Alberto, principe di Carignano, partecipò a quella guerra, segnalandosi alla presa del Trocadero. Impreparate alla resistenza, le Cortes si ritirarono a Cadice, costringendo il re a seguirle (15 giugno 1823); ma, costrette dalla forza, dopo la cattura del Riego, che fu poi giustiziato, le Cortes si sciolsero il 28 settembre 1823, e cedettero il potere al re, che entrò in Madrid il 13 novembre, ripristinando il più rigido e feroce assolutismo. Uno dei suoi ultimi atti fu la prammatica sarizione, che revocava la legge salica allo copo di favorire l'assunzione al trono di sua figlia Isabella (13 ottobre 1829), nata dal quarto matrimonio da lui contratto con Maria Cristina di Napoli. E fu origine di una nuova guerra civile, detta Carlista da don Carlos, fratello del re.